News

Uber Italia commissariata: la pesante accusa sulla gestione dei rider di Eats

Uber Italia è stata commissariata dal Tribunale con la grave accusa di caporalato nei confrnti dei fattorini di Eats, addetti alla consegna a domicilio dei cibi.

In tempi di misure restrittive come quelle che abbiamo vissuto nelle ultime settimane sono stati in tanti ad approfittare delle consegne a domicilio per la cena o il pranzo, attività spesso affidata a giovani che si prestano per poter arrotondare in un periodo come quello attuale in cui è difficile trovare lavoro in modo stabile. Il trattamento riservato nei loro confronti non è però sempre dei migliori ed è proprio per questo che ormai da tempo era partita un’indagine volta a verificare da vicino quali fossero le condizioni riservate ai rider.

E proprio quanto emerso ha portato a una decisione storica: la Sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Milano ha infatti deciso di commissariare Uber Italy SRL, la sezione della società attiva nel nostro Paese. L’accusa nei loro confronti è decisamente pesante, quella di avere messo in atto un caporalato, proprio per lo sfruttamento a cui erano sottoposti ormai da tempo i rider addetti alle consegne di cibo per il servizio Uber Eats, l’app dell’apposito servizio collegata al gruppo di noleggio auto.

Foto: Getty Images

Potrebbe interessarti – Uber, altri licenziamenti in arrivo: il piano della ristrutturazione aziendale

Uber Italia commissariata – Le accuse rivolte alla società

Per fare chiarezza sul modo di procedere dell’azienda il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf e coordinata dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal pm Paolo Storari ha predisposto una serie di perquisizioni.

In base a quanto sarebbe emerso, il reato che viene contestato è di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” per la gestione dei fattorini. Il riferimento è all’articolo 603bis del codice penale. La ricostruzione effettuata nel corso dei mesi ha fatto venire alla luce come i fattorini non risultino dipendenti diretti di Uber, ma di altre due aziende di intermediazione del settore della logistica. Tra queste c’è anche la Flash Road City, finita nel registro degli indagati e chiamata a far luce sul proprio modo di agire.

Potrebbe interessarti – Uber, selfie in mascherina obbligatorio: le regole per gli autisti

Ilaria Macchi

Recent Posts

Ferrari, basta con il passato: comincia una nuova era

L'alba di una nuova era inizia per la casa Ferrari: il marchio ha fatto meraviglie,…

6 ore ago

Hyundai, nuova architettura per una ricarica completa in meno di 20 minuti: i modelli equipaggiati

Hyundai ha cambiato per sempre il modo in cui usiamo le auto elettriche. Ecco come…

8 ore ago

Follia Mark Zuckerberg per la moglie: commissiona Porsche personalizzata, ora è un’auto mai vista prima

Mark Zuckerberg è uno degli uomini più ricchi del mondo. Vi siete mai chiesti cosa…

11 ore ago

Torna la storica Fiat 1500: ecco come si presenta il modello 2025

Ricordi questo storico modello italiano? Potrebbe tornare in queste vesti!  Ci sono automobili che lasciano…

12 ore ago

“Solo davanti all’avvocato”: la Polizia Stradale non può farti più nulla se ti becca così

In un caso soprattutto, devono informarti della possibilità di chiamare l'avvocato. Altrimenti non possono farti…

14 ore ago

Sequestri a tappeto dei monopattini elettrici: il motivo

Monopattini elettrici sequestrati in tutto il paese. Erano stati trasformati in pericolosissimi mezzi.  I controlli…

24 ore ago