Bonus Mobilità, spunta l’autocertificazione: le possibili novità per il rimborso

Confusione più totale in merito ai rimborsi per il Bonus Mobilità introdotto con il Decreto Rilancio: spunta anche l’ipotesi dell’autocertificazione

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A quasi due mesi dal suo lancio, il bonus mobilità sta facendo molto discutere. Intorno a sé ha creato molta confusione visto che il suo arrivo ufficiale sulla piattaforma online del ministero stenta ad arrivare. La situazione di stand-by sarebbe stata causata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il bonus, infatti, ha già ricevuto il via libera da parte del Mef ma il Mit lo tiene bloccato da due settimane.

Il problema starebbe nella documentazione necessaria per ricevere il rimborso, in particolare sull’obbligo dello scontrino “parlante”. Il documento, quando è stato sottoposto all’attenzione di Paola De Micheli, prevedeva si caricasse sull’app la fattura per l’acquisto del mezzo agevolabile. In questi giorni si è lavorato ad ammorbidire la procedura per favorire chi non avesse la fattura. Si è, perciò, passati al requisito dello ‘scontrino parlante’ come sufficiente per attestare l’acquisto della bici o monopattino.

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Bonus Mobilità, scontrino ed autocertificazione per il rimborso: come funzionerebbe

Bonus Mobilità
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E’ rimasta in piedi però anche la possibilità di dimostrare l’acquisto tramite scontrino, ma senza riferimenti parlanti. Questo per venire incontro alle persone che nei primi tempi (il bonus vale per gli acquisti che vanno dal 4 maggio), non avendo chiare le modalità del rimborso, non si sono muniti dei suddetti documenti. A tal proposito, si sarebbe aggiunta l’eventualità dell’autocertificazione. In sostanza, chi è in possesso di un semplice scontrino dovrebbe assumersi la piena responsabilità dichiarando di aver effettuato la spesa per uno dei mezzi scontabili. A quel punto il Ministero dell’Ambiente prenderebbe in carico il compito di verificarne la veridicità.

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