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500 Miglia Indianapolis, trionfa Sato: delusione Alonso, ordine d’arrivo

La 500 miglia di Indianapolis va a Takuma Sato: oltre tre ore di gara con diversi incidenti l’ultimo dei quali “salva” il giapponese, alla sua seconda vittoria nell’ovale più famoso del mondo.

La Honda di Takuma Sato taglia il traguardo della 104esima 500 miglia di Indianapolis (Foto Indy 500 diffusion)

Niente da fare per Fernando Alonso, sempre coinvolto nel traffico e nelle retrovie: finisce 21esimo l’ex ferrarista.

A Indianapolis festeggia Sato

Va a Takuma Sato l’edizione #104 della 500 Miglia di Indianapolis. E considerando la consistenza della prova del giapponese, la sua solidità anche durante le prove e quel pizzico di fortuna che in una competizione del genere non deve mai mancare il risultato si può considerare sacrosanto. Una sfida che era cominciata con Marco Andretti in pole position e con Fernando Alonso, l’uomo più atteso per via del suo assalto alla Triple Crown, molto arretrato.

Una gara caratterizzata da alcuni incidenti decisivi: il primo a spezzare il ritmo è subito quello di uno dei favoriti, Ed Carpenter, che finisce contro il muro alla prima curva. Va peggio a Ericsson al 26esimo giro mentre Andretti si fa risucchiare dal traffico lasciando strada a Dixon e Alonso non riesce mai ad emergere.

Pagenaud fa il ritmo per alcuni giri mentre Alexander Rossi, secondo, combina un pasticcio e anziché imboccare la pitlane infila un giro supplementare rischiando pure una collisione. Nella raffica di stop Dixon riprende il comando alternandosi con Rossi che a causa di una penalità dopo un contatto con Sato deve ripartire dal fondo a metà gara. La sua rincorsa è entusiasmante ma finisce dopo 145 giri quando si stampa contro il muretto.

LEGGI ANCHE > 500 Miglia Indianapolis 2020: la Triple Crown di Alonso e il mito di Andretti

Il pressing di Sato

Dixon, nel dominio delle Honda e con Alonso sempre lontanissimo, riprende il comando con Sato che non lo molla un attimo e al 176esimo giro il giapponese prende il comando. Tutto si decide sulla base di pochi dettagli e di decimi di secondi: il finale è entusiasmante con Dixon molto aggressivo sul giapponese. L’americano tenta il sorpasso più volte: ma non passa. Sato cerca disperatamente di allungare su un Dixon mai domo ma a cinque giri dalla fine il giapponese viene salvato dalla safety car: bruttissimo incidente per Spencer Pigot che finisce pesantemente sulle barriere al bivio della pitlane quando mancano cinque giri.

Le auto si incolonnano ordinatamente fino alla fine e la corsa non riprende più. Sato taglia il traguardo del 200esimo giro dietro la safety car e conquista la sua seconda vittoria a Indianapolis – dopo quella del 2012 – davanti a Dixon, Rahal, Ferrucci e Newgarden.

Marco Andretti è 13esimo, tra i diciotto piloti a pieni giri. Solo 21esimo Fernando Alonso che però riesce a completare la gara senza tuttavia essere mai stato in grande evidenza.

Quattro Honda ai primi cinque posti, otto tra le prime dieci auto con una nota di merito per l’esordiente assoluto Pato O’Ward, sesto. Qui l’ordine d’arrivo ufficiale conclusivo.

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Stefano Benzi

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