Alex Rins, vittorioso ad Aragon con la Suzuki (Getty Images)
Una delle gare più belle della stagione quella del MotoGp di Aragon con le Suzuki ancora una volta protagoniste e un Quartararo irriconoscibile e lontano dalla zona punti.
Una classifica mondiale che cambia ancora una volta leader in un finale di stagione sempre più incerto.
Alex Rins – Praticamente perfetto, concretizza la superiorità di una moto straordinaria e affidabile correndo sempre di rincorsa e senza sbagliare nulla. Voto 9, un missile.
Alex Marquez – Adesso cominceranno a chiamarlo un po’ meno fratello d’arte. Da Misano in poi si dimostra qualcosa di più di un potenziale talento. Meraviglioso il modo in cui supera Mir e bracca Rins fino all’ultimo metro. Voto 8, entusiasmante.
Joan Mir – Ha lo svantaggio di partire più indietro rispetto al compagno di squadra ma finisce anche per subire l’aggressività di Alex Marquex. Voto 7.5, comunque leader.
Maverick Vinales – Riesce a tenere testa alle Suzuki per un bel pezzo, portandosi in testa e cercando di dettare il ritmo. Ma non riesce a scappare e finisce per essere risucchiato alle spalle del podio. Voto 6, ci prova, non ci riesce.
Fabio Quartararo – Disastroso, tanto da far pensare che subisca gli esiti della gran botta subita nella caduta in prova di ieri, che per altro lo porta in pista in stampelle. Invece la moto risponde male e lui, per la verità, incappa nell’ennesima giornata da dimenticare. Voto 3, leader detronizzato.
Talaaki Nakagami – Ha il merito di confermare la Honda come mezzo competitivo, forse anche più della Yamaha nonostante il pessimo momento globale e di piazzarsi come primo dei piloti di team indipendenti. Un paio di incertezze, poteva arrivare anche più su… Voto 6, sempre aggressivo.
Francesco Bagnaia – Cade ed esce. Ma non è tanto questo episodio quanto il periodo di ridimensionamento del pilota che inspiegabilmente dopo avere vinto, proprio dopo la drammatica frattura di qualche mese fa, sembra essersi smarrito. Voto 4.5, Pecco dove sei?
Franco Morbidelli – Fa quello che può e dimostra che la Yamaha, per quanto in difficoltà non è poi disastrosa come rappresenta Quartararo, peccato per il quinto posto sfumato proprio all’ultimo rettilineo. Voto 6, meno convincente del solito.
Andrea Dovizioso – Parte bene, poi si trova costretto un po’ dal traffico e un po’ dalla connotazione di una pista poco adatta sia a lui che alla Ducati a strappare un piazzamento ‘normale’. Resta in corsa per il titolo: e in lite con la Ducati. Voto 5.5, ai margini della corsa al titolo.
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