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Codice della Strada

Tamponamento in Auto: come agire per essere tutelati

Cosa accade quando avviene un tamponamento in auto: responsabilità, risarcimento e come agire nell’immediato.

(F. Muhammad – Pixabay)

La distanza di sicurezza, quando si è al volante, è di fondamentale importanza. Non stare, come si dice in gergo, “incollati” all’auto che ci precede è un obbligo. Per quale ragione? In caso di frenata improvvisa, mantenendo una certa misura, è possibile scongiurare i tanto pericolosi tamponamenti. I guidatori più scrupolosi ne fanno una regola imprescindibile, come indossare cintura. Eppure quando si è alla guida, purtroppo, la personale prudenza non basta: c’è chi per negligenza o per uno stile di guida spericolato non rispetta le norme sulla circolazione e con il suo comportamento coinvolge anche chi di colpa non ne ha alcuna. Cosa accade, quindi, quando si viene tamponati? Ecco cosa dice la legge.

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Tamponamento in auto: cosa prevede la legge e come agire

(Getty Images)

Quando si è degli automobilisti è bene sapere come comportarsi in caso di tamponamento. Tecnicamente questo tipo di sinistri si verifica allorquando la parte anteriore di un mezzo collide con la parte posteriore di quello che lo precede. Come anticipato in premessa, la possibilità che si venga coinvolti in tale fattispecie di incidente deriva, per la maggiore, quando non si rispettano le distanze di sicurezza.

Se si dovesse essere coinvolti in un tamponamento la prima cosa da fare è non perdere calma e lucidità. In primis è necessario scattare delle foto che riprendano al meglio la scena e dalle quali si evincano i danni arrecati al veicolo. Successivamente si dovrà procedere ad appuntare i dati del conducente responsabile del sinistro. Qualora non ci siano feriti gravi, tale operazione può essere eseguita compilando direttamente il noto CAI ossia il modulo di contestazione amichevole. La sua sottoscrizione di entrambe le parti coinvolte nel sinistro, di certo snellirà la liquidazione del danno da parte del proprio ente assicurativo.

Non sempre, però, chi ha torto è ben disposto a predisporre il modulo, anzi. Vi sono casi in cui, addirittura, questo “gentiluomo della strada”, fugga via. Ebbene, in quel frangente bisogna essere più lucidi che mai prendendo subito la targa del suo veicolo. In ogni caso sui luoghi può essere richiesto l’intervento delle autorità che provvederanno ad effettuare i rilievi ed a redigere verbale dell’accaduto.  Nel caso in cui a seguito del tamponamento si dovessero riscontrare danni alla persona bisogna recarsi in ospedale, al Pronto Soccorso per sottoporsi a visita medica.

Chiamata diretta dell’Assicurazione

Ma come si ottiene materialmente il risarcimento? Ovviamente chiamando in causa la propria compagnia assicurativa. Dal 2005, in Italia, infatti è stato istituito il cosiddetto indirizzo diretto il quale comporta una repentina risoluzione del problema rivolgendosi direttamente alla propria Assicurazione. Per accedervi, però, è necessario che ricorrano degli elementi ben specifici.

Innanzitutto avanzando domanda ove vengono riportate dinamiche del sinistro, foto, referti, dati anagrafici e si palesa la domanda di risarcimento indicando per quali danni si chiede ristoro.

Ricevuta la comunicazione, l’Assicurazione procederà ad attenzionare la pratica e fornire un riscontro al proprio cliente entro 60 giorni. All’esito di questo lasso di tempo, quantificherà i danni secondo propri criteri valutativi e ne darà comunicazione all’assicurato. Termine variabile che scende a 30 giorni in caso vi sia stata la sottoscrizione della costatazione amichevole, 90 invece se a causa del sinistro sono stati riportati danni fisici gravi. Il danneggiato potrà accettare la liquidazione, oppure rifiutarla rivolgendosi ad un giudice per una più corretta, a suo avviso, valutazione.

Come premesso la chiamata diretta dell’assicurazione è vincolata a tassativi elementi. In primis che i veicoli convolti siano solo due e che nessuno deve aver riportato gravi danni alla propria persona. Diversamente il danneggiato dovrà seguire il canonico iter giudiziale, citando la compagnia della sua controparte.

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Marco Spartà

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