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Monopattini elettrici, la tecnologia per evitare incidenti: il progetto di Voi

La startup svedese Voi sta portando avanti le sperimentazioni di una nuova tecnologia per i monopattini elettrici. Obiettivo sicurezza e non solo.

(Foto: Getty)

In quest’ultimo periodo sono in molti ad aver usufruito del Bonus Mobilità per acquistare un monopattino elettrico. Così come queste due ruote hanno visto prolificarsi nelle grandi città tramite i servizi di sharing. Tuttavia, sono altrettanto numerosi gli episodi di cronaca che coinvolgono direttamente i mezzi ed in particolar modo i relativi problemi di sicurezza e la questione del parcheggio selvaggio.

A tal proposito, una nuova tecnologia potrebbe presto fare il suo debutto, che aiuterebbe senz’altro ad aiutare a risolvere queste problematiche. Più nel dettaglio, la startup svedese Voi ha avviato lo sviluppo di questo dispositivo, che servirà per riconoscere tempestivamente i pedoni ed eventuali ostacoli al fine di evitare incidenti e scontri.

Per farlo, ha intrapreso una collaborazione con un’altra startup, Luna, specializzata nella realizzazione di fotocamere ad elevata sensibilità e che starebbe lavorando ad un algoritmo di machine learning basato sulle immagini.

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Monopattini elettrici più sicuri: come funziona la tecnologia

(Foto: Getty)

La tecnologia, pertanto, dovrebbe essere molto simile a quella già presente sui veicoli, che rilevano eventuali situazioni di pericolo, provvedendo poi alla frenata d’emergenza. Inoltre, i mezzi potrebbero essere localizzati attraverso GPS, rendendo quindi possibile l’individuazione di infrazioni, tra cui il parcheggio al di fuori delle aree apposite.

I servizi di sharing dei monopattini elettrici di Voi sono già disponibili in alcune città italiane e, come altre aziende, devono fare i conti con utenti che non sempre rispettano le norme di guida e di utilizzo.

Proprio per porre un freno a questa situazione, ha già iniziato la fase di test della tecnologia a Northampton, una cittadina del Regno Unito, che dovrebbe durare circa un anno. Si tratta di un tempo necessario affinché si maturi il completo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Una volta terminato questo periodo, il dispositivo potrebbe diventare operativo in tutta Europa, compresa l’Italia.

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Francesco De Vincenzo

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