In una sessione di qualifiche del MotoGP Valencia che vede la Yamaha in grande difficoltà, Franco Morbidelli conferma il suo momento magico

Franco Morbidelli torna in pole position e si candida a un ruolo da protagonista a Valencia (Getty Images)
Una qualifica quella del MotoGP di Valencia che vede in grande difficoltà sia le Suzuki che stanno dominando la classifica del Motomondiale che la Yamaha, Franco Morbidelli è l’eccezione che conferma la regola con due giri conclusivi assolutamente straordinari.
Franco Morbidelli – Un italiano in pole a Valencia mancava da sei anni; Franco Morbidelli illude che la Yamaha non sia in affanno dimostrandosi una volta di più l’unico vero antagonista di Mir e Rins. Voto 8, non molla nulla.
Jack Miller – Riesce a tenere testa a Morbidelli dimostrandosi estremamente competitivo fino all’ultima curva, gli manca davvero poco per ‘rubare’ la pole. Voto 7, velocissimo.
Takaaki Nakagami – Ennesima conferma che vede il giapponese migliorarsi in modo costante e continuo su una pista non facilissima e a tratti anche un po’ imprevedibile con due giri conclusivi velocissimi. Ancora in prima fila, è la quarta volta quest’anno. Voto 7, maturo per il podio.
Joan Mir – Delude ma non è che in qualifica il leader del mondiale abbia mai fatto sfracelli. Il fatto è che partire dalla dodicesima posizione su un circuito del genere dove i sorpassi sono sempre un azzardo, è una bella zavorra. Voto 5.5, al traino.
Alex Rins – Conferma le difficoltà di Mir e della Suzuki soffrendo moltissimo senza riuscire mai a incidere e restando sempre molto lontano dai tempi migliori. Quarto della Q1, un secondo e mezzo più di Morbidelli. Negli ultimi giri, dopo un brutto ‘traverso’ dà la netta impressione di non volere corre rischi. Voto 5, non incisivo.
Fabio Quartararo – Ha dovuto gestire una sola gomma che dava poche garanzie ma di fatto brucia su questa variabile decimi che sono molto pesanti sulla griglia di partenza. Partirà undicesimo, accanto a Mir. Voto 5, ennesima zona d’ombra.
Francesco Bagnaia – Attende il momento migliore per scatenare la cavalleria della Ducati su una pista tutta curve dove i cavalli pesano relativamente, infila un ultimo giro efficacissimo che gli vale l’ottavo tempo. Considerando i gap davvero molto ridotti, due soli decimi da Nakagami – terzo – forse poteva azzardare un po’ prima. Voto 6, tardivo.
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