Cronaca

Negazionista Covid ironizza su un’ambulanza: che risposta dal soccorritore

Una donna, convinta che i numeri del Covid siano montati ad arte dai media, ha deciso di inseguire un’ambulanza convinta che girasse a vuoto: il soccorritore le ha risposto.

Ambulanza (Foto: Getty Images)

L’Italia è ormai nel pieno della seconda ondata di contagi da Coronavirus con numeri altissimi ogni giorno anche per quanto riguarda le vittime. Nonostante una situazione grave e tutt’altro che da sottovalutare, continuano a essere diversi i casi di persone che si definiscono “negazioniste“, convinte non solo che il virus non sia così grave come viene descritto ma che anche i numeri che vengono comunicati quotidianamente siano montati ad arti.

Questo modo di agire finisce però per portare a commettere fatti quasi del tutto fuori da ogni logica. Non mancano i casi infatti di addetti al 118 che raccontano di essere stati letteralmente inseguiti da alcuni automobilisti, interessati a verificare se ci fossero davveor malati a bordo, Uno degli ultimi episodi si è verificato in Sardegna, ma non è mancata la pronta risposta nei confronti di chi è scettico.

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Ambulanze vuote solo per spaventare? La risposta ai negazionisti del Covid

“Terrorismo mediatico”, “dittatura sanitaria” e “misure sproporzionate” sono solo alcune delle espressioni avvertite nell’ultimo periodo in riferimento alla situazione che si trova a vivere il nostro Paese nella lotta al Covid-19. Le vittime hanno ormai superato quota 50 mila, anche un numero così elevato non sembra convincere tutti e c’è ancora chi è convinto che il virus non provochi conseguenze così gravi nell’organismo. Nemmeno i numerosi casi di personaggi famosi che sono finiti in ospedale sono serviti a far percepire la situazione con maggiore realismo.

Emblematico è quanto accaduto negli ultimi giorni in Sardegna, dove una donna ha deciso di inseguire un’ambulanza non convinta che stesse trasportando un paziente proprio perché l’andatura del mezzo non era quella tipica di una situazione grave. Non contenta, ha immortalato tutto sul suo profilo Facebook: “Sirene e lampeggianti accesi, l’ambulanza ci supera, ma va a 30 km/h, dopo un po’ spegne anche le sirene. Io sono curiosa e la seguo. Alla guida vedo solo l’autista, che sembra avere uno sguardo tutt’altro che preoccupato”.

Inevitabilmente, il post si è diffuso ed è diventato virale, al punto tale da scatenare la reazione del responsabile della base del 118 di Valledoria, Alessio Spano, stanco di dover gestire in prima persona non solo una situazione grave che dura da mesi, ma anche chi crede che loro non stiano faticando.

Non mi interessa spiegare perché il mezzo andasse a velocità bassa, nè dire perché l’ambulanza sia intervenuta per assistere un uomo. Chi sa come operiamo sa anche perché in alcuni casi la nostra velocità è ridotta. La cosa più grave è che a quel post hanno risposto tante persone, che sono arrivate a parlare di falsità e complottismo, senza pensare ai tanti sacrifici che stiamo facendo in un periodo come questo. Il pensiero della donna fa pensare che le nostre ambulanze abbiano tempo da perdere per girare a vuoto senza paziente a bordo. Cose da fantascienza. Pensieri di questo tipo offendono persone che lavorano nel Sistema di Urgenza/Emergenza con un carico assurdo e ritmi allucinanti. Non si deve dimenticare inoltre che non esiste solo il Covid e sono tante le situazioni che dobbiamo gestire. Mi sembra banale dirlo, ma le Ambulanze escono per Soccorrere chi ha necessità. RISPETTO per il paziente che in quel momento era sul mezzo, non per fare il giro della Domenica. Questo atteggiamento mi fa venire in mente solo una parola ‘VERGOGNA‘”.

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Ilaria Macchi

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