MotorSport

Racing Point, iniziativa solidale con uno sponsor: il progetto per l’Africa

La Racing Point ha deciso di unire le forze con il suo sponsor Bwt per aiutare le popolazioni africane in difficoltà.

Sergio Perez nel box Racing Point (Foto: Getty Images)

La Racing Point, nuovo team di Sebastian Vettel (dal 2021 assumerà il nome di Aston Martin), è stata protagonista di una stagione non del tutto negativa, ma resta il dispiacere per non essere riusciti a conquistare il quarto posto nel Mondiale costruttori.

L’ondata di cambiamento che caratterizzerà la squadra tra pochi mesi non porterà all’interruzione del rapporto ormai consolidato con lo sponsor, Bwt, la Best Water Technologies, azienda austriaca che si occupa di trattamento dell’acqua e impegnata per ridurre l’utiizzo della plastica. Proprio questa sinergia ha permesso alle due realtà di unire le forze per dare un aiuto concreto alle popolazioni meno fortunate.

Racing Point in pista (Foto: Getty Images)

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L’impegno solidale della Racing Point: il gesto della scuderia

La collaborazione ai fini benefici instaurata dalla Racing Point con la BWT era stata sottoscritta a inizio stagione, ma ha voluto rendere noti gli accordi solo ora. L’intesa prevedeva la possibilità di costruire un pozzo in Africa per ogni piazzamento nella top 10 dei due piloti Lance Stroll e Sergio Perez. L’obiettivo era quello di garantire un bene primario ma non così scontato in quelle zone come l’acqua potabile, fondamentale anche per preservare l’organismo da malattie che in quelle condizioni potrebbero essere difficili da curare.

Complessivamente, la scuderia è riuscita a posizionarsi per 25 volte ai primi 10 posti. Questo sarà quindi anche il numero di pozzi che potranno essere installati nel Continente, in modo particolare in Gambia e resto dell’Africa. Bwt tiene in modo particolare a questo obiettivo, al punto tale da avere annunciato di voler arrivare a 10 mila entro i prossimi sette anni. Il traguardo è ancora lontano dall’essere raggiunto, ma non c’è certamente l’intenzione di fermarsi.

Ilaria Macchi

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