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MotorSport

Dakar, quante vittime in 40 anni: incidenti mortali e non solo

La storia di oltre quarant’anni della Dakar è stata segnata da ben 75 vittime, causate non solo da incidenti mortali

Uno dei tanti incicenti che si registrano ogni anno alla Dakar (Getty Images)

La Dakar è considerata universalmente come la corsa più difficile e pericolosa del mondo. Lo dimostra la lunga serie di incidenti mortali avvenuti non soltanto in Africa ma anche in Sudamerica e il gran numero di vittime, ben 75, causate non solo da incidenti di gara.

Dakar, 75 vittime

La prima vittima fu Patrice Dodin, un francese che si era trasferito a vivere in Africa con una gran passione per il Sahara e le moto. La sua Yamaha XT500 si schiantò durante una prova speciale. La gara non si fermò.

La competizione non si è mai fermata nemmeno nel 1986 quando a restare ucciso insieme ad altre quattro persone fu Thierry Sabin, precipitato con il suo elicottero nel deserto del Mali. Quella del 1986 fu un’edizione particolarmente drammatica. Ci fu infatti la prima vittima italiana, Giampaolo Marinoni, stroncato da un’infezione dopo essere caduto con la sua Cagiva Elefant proprio nell’ultima tappa, quando la gara era ormai in vista di Dakar.

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Immagini dalla Dakar dello scorso anno (Getty Images)

Le vittime italiane

Delle 75 vittime registrate dall’inizio della gara a oggi trenta erano rider: 22 motociclisti, sei automobilisti. Ma anche Charles Cabannes, un truck driver della Citroen ucciso da un colpo di fucile alla testa durante un agguato organizzato da alcuni guerriglieri del Mali, nel 1991. Anche l’Italia ha pagato un tributo molto alto alla Dakar: nel 2005 il motociclista aretino Fabrizio Meoni, vincitore della Dakar nel 2001 e 2002, ebbe un drammatico incidente. Altri piloti tentarono disperatamente di rianimarlo, inutilmente.

Le prime tre vittime italiane furono, nel 1981, Andrea Carisi, Giuseppe De Tommaso e Franco Druetta che partecipavano alla corsa come privati con la loro Fiat Campagnola.

Molte vittime sono rimaste sconosciute: spettatori casuali investiti dalle auto o dalle moto, anche alcuni giornalisti al seguito della corsa. La consuetudine della Dakar è sempre quella di non fermarsi. Ogni tappa caratterizzata da un incidente mortale si chiude da uno struggente bivacco, a volte la tappa viene annullata. Ma poi la corsa ricomincia…

Stefano Benzi

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