Formula 1

F1, McLaren punta sulle basse velocità, Key: “Faranno la differenza”

Il direttore tecnico della McLaren James Key spiega quali saranno le strategie della scuderia inglese per migliorare le prestazioni dello scorso anno

La McLaren di Lando Norris, da quest’anno con un motore Mercedes (Getty Images)

La McLaren punta a migliorare le prestazioni a bassa velocità per creare un’auto che sia in grado di migliorare la velocità media, senza dover ricorrere alla massima potenza.

McLaren al lavoro

Una strategia molto chiara quella della McLaren che nonostante l’ottimo lavoro di programmazione fatto insieme alla Mercedes per pensare la macchina della nuova stagione, è convinta di poter guadagnare molto di più nelle cosiddette ‘transizioni’. Fino allo scorso anno la McLaren era equipaggiata con un motore Renault. Ora punta a migliorare in curve, frenate e tratti articolati, senza dovere per forza ricorrere alla massima velocità di punta.

Il programma della MCL35 viene spiegato dal direttore tecnico James Key: “Nel 2020 siamo andati meglio nelle curve ad alta velocità, soprattutto quando il clima era caldo e secco. Questo resterà uno dei nostri punti di forza. Come la frenata nel rettilineo, in Austria eravamo una delle vetture migliori. Dobbiamo puntare sulle basse velocità”.

LEGGI ANCHE > Norris punta sulla McLaren: “Il motore Mercedes sarà molto migliore”

Punti deboli: notte e vento

James Key non ha dubbi su quelli che sono stati i punti deboli: “Dobbiamo ancora migliorare sulle bassa velocità. Siamo cresciuti rispetto al 2019 ma dobbiamo puntare ancora più in alto. Nelle transizione, soprattutto nei circuiti che rallentano molto con tante curve, la macchina non si comporta bene come vorremmo e se il tempo non è buono soffriamo, o c’è umidità, soprattutto nei GP in notturna, soffriamo”.

La notte è un altro degli aspetti ‘deboli’ della McLaren: “Non c’è dubbio che le gare in notturna ci vedano meno a nostro agio. Abbiamo analizzato molti dati che Norris e Sainz hanno portato e un’altra caratteristica che soffriamo è il vento. Si tratta di un fattore che infastidisce anche gli altri. Ma su di noi l’effetto è stato semplicemente peggiore”.

Stefano Benzi

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