Marc Marquez (Getty Images)
Marquez è un fuoriclasse della MotoGP e c’è chi lo paragona a Maradona, fenomeno del calcio che purtroppo poco tempo fa è scomparso.
L’assenza di Marc Marquez nel campionato MotoGP 2020 si è fatta sentire. Il dominatore dei precedenti campionati è finito KO alla prima gara a Jerez e non è riuscito più a rientrare.
Non è ancora dato sapere quando lo rivedremo in sella alla sua Honda RC213V. Il suo braccio destro non è ancora a posto, dopo le tre operazioni all’omero e un’infezione alla frattura. Ma recentemente ha iniziato ad allenarsi e spera di rientrare quanto prima in pista, anche se non può permettersi rischi nel recupero.
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Lucio Cecchinello, patron del team LCR, in un’intervista concessa a Corsedimoto.com ha spiegato perché Honda non ha vinto nessuna gara nello scorso Mondiale MotoGP: «Perché non aveva una punta. Non aveva il Maradona del motociclismo. Gli altri centravanti non erano sufficientemente maturi. Alex Marquez era all’esordio, Nakagami non aveva una moto ufficiale e Crutchlow ha avuto problemi fisici. Cal, dopo il Maradona (Marquez), avrebbe dovuto essere quello che metteva la palla in rete e non ci è riuscito. Forse con Nakagami su Honda factory e Alex con la maturità di fine campionato avremmo potuto vincere qualche GP».
Cecchinello ritiene Marquez il Diego Armando Maradona della MotoGP, un autentico fenomeno dunque. Senza di lui per la casa di Tokio era complicato vincere nella scorsa stagione. Ma in Honda sperano che il 2021 si riveli differente, soprattutto perché lo spagnolo tornerà.
Cecchinello a proposito del rientro in pista di Marc si è così espresso: «Ha abituato a sorprendere. Gli auguro di esserci già in nella prima gara in Qatar. Comunque nel 2021 lo vedremo. Per quanto concerne la competitività, al rientro saprà lottare per il podio e dopo qualche mese riuscirà a vincere delle gare».
Sicuramente il mese di febbraio sarà importante per Marquez. Si corre in Qatar a fine marzo, quindi bisognerà vedere nelle prossime settimane come si evolverà il suo recupero. Il pilota è impaziente di tornare a gareggiare, però non vuole effettuare forzature. La troppa foga di voler rientrare non è stata di aiuto nel 2020.
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