Formula 1

Gerhard Berger, il ricordo: “In Ferrari la mia vittoria più bella”

Gerhard Berger ha ricordato la sua vittoria più bella in Formula 1. Un successo memorabile nella sua stagione in Ferrari

Gerhard Berger, il ricordo: “In Ferrari la mia vittoria più bella”

Gerhard Berger ha vissuto a lungo all’ombra di Ayrton Senna. Hanno iniziato nello stesso anno, nel 1984. Sei anni dopo, dopo essersi inseguiti a lungo come rivali, hanno fatto squadra alla McLaren. Sapeva di entrare in una squadra costruita intorno ad Ayrton Senna, ma questo l’ha fatto maturare.

“Non è facile guidare nel suo team” diceva nel 1992. “Tutti i grandi campioni hanno avuto la squadra per loro. Succedeva alla Ferrari con Niki Lauda, alla Williams con Nigel Mansell e alla McLaren con Senna”.

L’austriaco si sarebbe rivelato il pilota più capace di comprendere il carattere sfuggente del brasiliano. Eppure, erano gli opposti perfetti. Estroverso e intelligente, Berger è diventato il suo migliore amico.

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Berger: “Monza ’88 fu una gara speciale”

Berger: “Monza ’88 fu una gara speciale”

Del suo periodo in Ferrari, lo spiegava anche al termine del suo primo periodo a Maranello, Berger conserva solo ottimi ricordi. La sua vittoria più bella, ha detto, rimane il successo a Monza nel 1988. Una gara speciale, la prima dopo la morte di Enzo Ferrari scomparso a novant’anni il 14 agosto.

La stagione 1988 vede il dominio praticamente totale delle McLaren che vinceranno tutte le gare tranne il GP Italia. Berger ha riportato al successo la Ferrari dopo 37 gran premi nel 1987. E’ allora il più lungo digiuno di sempre. L’arrivo di John Barnard, fin troppo in avanti sui tempi, non cambia le cose.

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Almeno fino a Monza. La cavalcata trionfale delle McLaren termina prima della bandiera a scacchi. Prost rompe il motore, poi nelle battute finali Jean-Louis Schlesser travolge Senna alla prima variante. E’ il sostituto di Nigel Mansell alla Williams, non avrebbe corso mai più in Formula 1.

I tifosi della Ferrari possono così gustarsi un finale inatteso e festeggiare una doppietta di enorme forza simbolica. L’austriaco finisce in parata davanti a Michele Alboreto.

 

Alessandro Mastroluca

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