Aeroporto di Heatrow a Londra (Foto: Getty Images)
In gran parte d’Europa si è registrato un netto calo dei viaggi in aereo. A incidere sono le restrizioni per combattere la pandemia.
Ormai da un anno tutti noi siamo stati chiamati a modificare gran parte delle nostre abitudini e a ridurre gli spostamenti per diminuire le possibilità di contrarre il Covid-19. Le conseguenze anche per il settore dei trasporti sono state importanti. Moltissimi, infatti, hanno iniziato a svolgere la propria attività da casa e non hanno più avuto la necessità di utilizzare non solo treni o metropolitane, ma anche l’auto. Una situazione simile ha inevitabilmente coinvolto anche la mobilità aerea: i viaggi più lunghi sono stati vietati e chi aveva la necessità di portare avanti affari di rilievo per la propria professione è stato costretto a comunicare tramite il supporto della tecnologia.
L’indagine effettuata da Airnav ha così messo in evidenza il forte calo dei viaggi in aereo, influenzati proprio dal Covid. Un quadro che non può che fare riflettere e che mette in evidenza la crisi che stanno affrontando la maggior parte delle compagnie.
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Sono ormai quattro settimane consecutive che il traffico aereo fa registrare un drastico calo a livello europeo. L’ultimo dato diffuso, che arriva fino al 27 gennaio, fa capire come le abitudini di tantissime persone siano profondamente cambiate. Basti vedere, ad esempio, cosa succede a Heathrow (Londra), che è solitamente considerato l’hub del Vecchio Continente con il traffico maggiore. Qui si è registrato un decremento nel numero di passeggeri pari all’89% rispetto all’anno precedente. Determinanti sono stati certamente non solo i divieti agli spostamenti introdotti dai vari governi, ma anche la necessità di sottoporsi a tamponi e quarantene prima di potersi imbarcare. Se non strettamente necessari, molti hanno così modificato i propri porgrammi.
Allargando il quadro a quanto successo in Europa Occidentale non va comunque molto meglio. Secondo quanto rilevato da OAG (un fornitore di viaggi con sede nel Regno Unito), la seat capacity è scesa al 78% al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Ma cosa dobbiamo attenderci nel prossimo futuro? Almeno per ora le previsioni non sembrano essere troppo ottimistiche. A metterlo in evidenza è Platts Analytics in un comunicato ufficiale: “I viaggi aerei non possono contare su prospettive troppo entusiastiche, in Europa le restrizioni ai viaggi sono ancora importanti“.
A fare da contraltare a questa situazione c’è invece l’aumento del numero di persone che preferiscono utilizzare l’auto per i propri spostamenti, almeno dove le distanze lo permettono. Questa, infatti, permette di sentirsi più sicuri anche da un eventuale rischio di contagio. Platts Analytics preferisce comunque non fare troppi proclami, almeno per ora: la domanda europea di benzina a febbraio dovrebbe essere inferiore ai i 130.000 barili al giorno su base annua.
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