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Nascar, tuffo nel passato nell’ovale di Bristol: tornano le “Dirt Race”

Nascar, tuffo nel passato nell’ovale di Bristol: tornano le “Dirt Race”. Per sporcare la pista sono serviti 2.300 camion carichi di terra rossa

Nascar, tuffo nel passato nell’ovale di Bristol: tornano le “Dirt Race” sulla terra (Foto: Getty)

Un tuffo nel passato. Un ritorno alle origini e ai magnifici anni ’70. Questa l’idea della Nascar Cup Series che correrà domenica 28 marzo al Bristol Motor Speedway, in Tennessee (Usa), una gara sullo sterrato “vecchia maniera”. Una “dirt race” poco convenzionale e per la quale sono serviti oltre 2.300 camion carichi di terra per riempire l’ovale americano.

L’ultima volta che le “stock car” del campionato americano aveva corso in queste condizioni era il 1970. Sarà quindi un modo per rinverdire dei fasti particolarmente cari ai fan americani, che si sono potuti godere lo sterrato anche con le corse dei camion all’Eldora Speedway dal 2013 al 2019.

La pista di Bristol è formata da un ovale solitamente di cemento, su cui sono stati riversati tre strati di terra provenienti dai campi circostanti e da Bluff City, distante circa 40 chilometri dall’autodromo.

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Nascar, tuffo nel passato nell’ovale di Bristol: pista ricoperta di terra rossa

Nascar, tuffo nel passato nell’ovale di Bristol: tornano le “Dirt Race” (foto: Getty)

Le dirt racing sono molto apprezzate anche dai piloti locali per le condizioni estreme in cui costringono a gareggiare. Solitamente partono con pochissimo grip, salvo poi diventare sempre più “appiccicose” con il passare dei giri, cambiando completamente le carte in tavola.

La pista di cemento di Bristol senza la copertura in terra è solitamente inclinata di 30 gradi, con una larghezza di carreggiata di 12 metri. Dopo la “sporcatura” diventa di 19 gradi di inclinazione e circa 15 metri di ampiezza. Per conferire la giusta compattezza e umidità della terra sono stati utilizzati diversi camion cisterna, per fare in modo che non sia troppo polverosa durante la gara.

In totale saranno 250 i giri da percorrere (corrispondenti a 133,25 miglia), con semaforo verde a partire dalle 20.30 italiane. Anche se con le limitazioni dovute al Covid, dovrebbe essere presente una buona cornice di pubblico ad assistere all’evento, per certi versi storico.

Angelo Papi

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