Una delle ultime versioni dello Space Shuttle, l'Atlantis (Getty Images)
Nell’aprile del 1981 decolla per la prima volta da Cape Canaveral lo Space Shuttle, il veicolo più longevo nella storia del volo spaziale
I pionieri del volo spaziale degli anni ’60 e ’70, quelli delle leggendarie epopee dell’Apollo che sbarcò per primo sulla Luna, non appena lo videro in allestimento nei capannoni della Nasa lo ribattezzarono “il Mattone”.
Ma di soprannomi lo Space Shuttle ne ebbe diversi prima di decollare con successo da Cape Canaveral. Uno su tutti: Iron, ovvero il ferro da stiro. Quando alla NASA qualcuno propose di chiamarlo “Hawk” il falco, i progettisti si opposero chiedendo un nome meno altisonante e più ‘di servizio’. Inizialmente fu battezzato Columbia Redviva: non un omaggio allo scopritore genovese Cristoforo Colombo ma a una delle prime navi da carico a battere bandiera americana, un’imbarcazione leggendaria.
La NASA abbreviò la denominazione in Columbia, e poi lo abbinò al termine Space Shuttle, una definizione che piacque molto agli americani: un termine di servizio, ‘il postino spaziale’. Perché questo in definitiva doveva essere lo Shuttle. Un veicolo da carico destinato a trasferire uomini, mezzi e satelliti di servizio in orbita terrestre.
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Il “Mattone Volante” si rivelò un mezzo straordinario, il più longevo di sempre, capace di decollare come un missile e atterrare su una normale pista come un qualsiasi aereo. Il primo volo si tenne nell’aprile del 1981, tre giorni di decollo e missione che rilanciarono l’immagine della NASA e del volo spaziale, reduce da diversi insuccessi e da alcune tragedie.
Anche lo Shuttle ebbe una storia travagliata: due vittime e quattro persone ustionate durante un test prima ancora del decollo. Ma dopo il primo volo l’apporto dello Shuttle si rivelò formidabile: ventotto missioni, 160 persone coinvolte nello spazio, oltre 300 giorni di missione nell’arco di ventidue anni. Lo Shuttle diventò un veicolo promozionale di enorme successo: fu protagonista di film (da “007 Moonraker” a “Cowboy dello Spazio” di e con Clint Eastwood) evolvendo in modo decisivo la storia del volo e delle missioni spaziali.
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Sono cinque i mezzi creati per il progetto Space Shuttle: Columbia, Challenger, Discovery, Atlantis ed Endeavour. Il progetto fu chiuso definitivamente da George W. Bush con un provvedimento del 2004. La decisione seguì la tragedia del 1 febbraio 2003 quando al termine di una delle missioni più lunghe di sempre dello Shuttle, ben sedici giorni, il velivolo si disintegrò mentre stava rientrando verso Cape Canaveral. Sette gli astronauti a bordo. Tutti uccisi. La più grande tragedia di sempre del volo spaziale americano.
Cape Canaveral perse il contatto con lo Shuttle alle 9 del mattino, pochi minuti più tardi le tracce infuocate del velivolo solcarono il cielo del Texas. I tecnici della NASA raccolsero detriti e rottami per diversi giorni nel tentativo di ricostruire le cause dell’incidente. Dopo una lunga inchiesta si capì che il rivestimento dell’ala sinistra della navetta era stato colpito da un blocco di schiuma solida che provocò una lesione fatale allo scafo, che si disintegrò.
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