Aermacchi MB-339, l’Aereo delle Frecce Tricolori: storia di un mito | Video

Quando si parla di Frecce Tricolori molto spesso non si fa riferimento all’aereo, interamente italiano, che le anima: l’Aermacchi MB-339

Aermacchi MB-339
(Getty Images)

L’Aermacchi MB-339 quest’anno festeggerà 45 anni di vita: ma si dimostra ancora oggi uno dei mezzi più veloci, versatili e innovativi nel panorama degli aerei militari.

Aermacchi MB-339, la zanzara atomica

Quando la varesina Aermacchi, che oggi fa parte del gruppo Alenia, iniziò a lavorare al primo progetto del 339, il suo progettista – l’ingegner Ermanno Bazzocchi – di fronte al primo bozzetto della fusoliera disse una cosa molto divertente… “sembra una zanzara”. Forse per la sua forma affusolata e appuntita, forse per le sue dimensioni estremamente ridotte rispetto a quella di altri mezzi della stessa epoca. Forse perché a lui, originario delle provincie a cavallo tra Piemonte e Lombardia affacciate sulle risaie – era di Tradate – le zanzare erano particolarmente familiari. Ma il paragone ci stava.

Piccolo, sinuoso, destinato quasi a non farsi notare in un panorama di mezzi militari che giocavano a fare la voce grossa, l’MB-339 era l’outsider. Non il più veloce (non raggiungeva la velocità del suono), nemmeno il più autonomo (meno di 2000 km di volo), certo non il più grosso, l’MB-339 doveva essere un aereo di supporto tattico per le operazioni al suolo e l’addestramento. Doveva essere sicuro, versatile, capace di appassionare i piloti e destinarli ad aerei più potenti e aggressivi. É per questo che sulla ‘zanzara atomica’ hanno studiato e imparato tutti i migliori piloti italiani e che dal 1982 le Frecce Tricolori volano solo su questo modello.

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Aermacchi MB-339
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Il 339 da vicino

Vedere da vicino un Aermacchi MB-339 (M è la sigla della casa costruttrice, e sta per Macchi, la B invece sta per Bezzecchi, il suo progettista) è un’esperienza. Abituati a seguire le loro evoluzioni in televisione si resta sorpresi delle sue minuscole dimensioni. Si appoggia su tre ruotini che sembrano quelli di un go-kart. Decolla e atterra in un fazzoletto di terra. Uno degli esercizi più entusiasmanti cui l’aereo si presta è quello dell’atterraggio volante: ci si avvicina a terra a carrello abbassato, si sfiora la pista e ci si rialza. Il tutto in una porzione di secondo.

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Aermacchi MB-339
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La scuola di volo

É  quasi completamente italiano. A parte il motore che è un Rolls Royce turbo Viper 643 che eroga quasi 18 kiloNewton di spinta. Italiana l’avionica, l’attrezzatura, l’allestimento, la stragrande maggioranza dei brevetti che sul 339 sono stati testati e ufficializzati.

Un aereo che è capace di fare quasi qualsiasi cosa e che chiunque, anche un bambino, sarebbe in grado di pilotare. Questo per lo meno è quello che dicono i piloti che lo hanno vissuto… Non pericoloso ed estremo come l’F-104, molto più potente ed esplosivo del G-91, l’aereo prodotto dalla Fiat che sostituì nelle Frecce Tricolori, il massimo per un pilota che voglia andare al di là della normalità.

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Aermacchi MB-339
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La zanzara va in pensione

Il 2021 potrebbe essere l’ultima stagione delle Frecce Tricolori con il 339: da tempo si parla di un pensionamento dell’Aermacchi più bello e divertente a vantaggio del più recente M-345. Tagli alla spesa e la pandemia hanno rallentato questo processo di rinnovamento. Ma la cosa non dispiace ai fan delle Frecce Tricolori che sono milioni, e non solo in Italia. Perché gli appassionati di acrobazia e di aerei sostengono da sempre che l’MB-339 sia in assoluto il miglior aereo di sempre per le pattuglie acrobatiche. É  l’aereo che ha battezzato e portato all’estremo figure atipiche come la scampanata, il cuore e che garantisce la Schneider (una delle figure portanti del volo acrobatico) più dirompente in assoluto.

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Aermacchi MB-339
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L’MB-339 è anche l’unico jet che riesce ad eseguire il Lomçovak, il cosiddetto volo ubriaco. Quando il solista si dimentica dei tre assi e cancella qualsiasi punto di riferimento alla cloche spingendo il suo jet all’impazzata… Tra sussulti e impennate in un andamento tipico di uno che ha preso una brutta sbronza. Ma disgraziatamente sta pilotando un jet.

Il Lomçovak eseguito da Massimiliano Salvatore, il solista (Pony 10) delle Frecce Tricolori

Lo storico volo del 50esimo anniversario delle Frecce Tricolori

 

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