“Vita da pendolare”, l’indagine di Autoscout: i dati salienti

Fare una vita da pendolare può essere stressante a lungo andare, ma non per tutti. Ecco cosa è emerso dall’indagine effettuata da Autoscout.

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Pendolari in stazione (Foto: Getty Images)

Fare il pendolare per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio può essere pesante, ma per molti inevitabile. La maggior parte delle persone che si trovano in questa situazione sostiene di preferire l’auto per i propri spostamenti, ritenuta il mezzo ideale per viaggiare in autonomia e con orari stabiliti sulla base delle proprie esigenze personali. A metterlo in evidenza è una ricerca realizzata da AutoScout24, il più grande marketplace automotive online pan-europeo, condotta su un campione di utenti che per motivi di lavoro o studio si spostano tra due Comuni diversi. Sulla base di quanto emerso, ben il 90% delle persone intervistate ha rivelato di utilizzare la propria vettura, mentre il 6% usa bus, metro o tram e il 4% il treno.

Tra le persone che sfruttano la propria vettura, il 42% ha una berlina o un suv (29%), con alimentazione Diesel (70%). Chi si trova a fare viaggi particolarmente lunghi approfitta del tragitto per informarsi attraverso le notizie che vengono date alla radio (61%), mentre il 49% ascolta musica e il 17% usa il tempo a disposizione per fare telefonate di lavoro. Ma c’è anche chi preferisce pianificare le attività lavorative da fare (14%). Il 12% parla al telefono con amici, parenti o con il proprio partner e l’11% riflette sulla propria vita.

Diverso, come è facile immaginare, è il comportamento di chi sceglie i mezzi pubblici: il 39% ascolta musica, mentre il 26% dorme.

Metropolitana
Metropolitana (Foto: Getty Images)

Com’è la vita del pendolare? L’indagine che svela tutto

Chi pensa che fare il pendolare possa diventare stancante con il trascorrere del tempo però si sbaglia. O almeno questo sembra essere il pensiero del 73% delle persone intervistate. Loro, infatti, non sarebbero disposte a trasferirsi nelle vicinanze del proprio posto di lavoro. Chi vive lontano dalla propria azienda deve comunque sostenere una serie di sacrifici, a partire dall’orario in cui partire. Il 44% ha la possibilità di uscire tra le 7 e le 8, ma il 27% deve farlo prima delle 7. Il 13% lascia invece la sa abitazione tra le 8 e le 9.

Le distanze da percorrere spesso non sono così brevi. Più della metà (il 51%) si sposta in media 5 o 6 volte a settimana e fa circa 80 km tra andata e ritorno. Questo richiede un tempo che può raggiungere gli 80 minuti a giornata e una spessa che si aggira intorno ai 200 euro al mese. L’86% degli utenti viaggia da solo, ma si tratta di una condizione che il 64% di loro non è intenzionato a cambiare.

Gli spostamenti dei pendolari sono stati inevitabilmente condizionati anche dalla pandemia. Addirittura il 75% delle persone intervistate ha confessato di avere modificato le proprie abitudini dall’inizio dell’emergenza sanitaria, arrivando a preferire l’auto. Il 28% e il 29% che affermano rispettivamente di aver ridotto l’uso di treni e altri mezzi pubblici. Le motivazioni di questa scelta non sono così difficili da individuare. Il 70% ha cambiato il mezzo di trasporto perché si sente più sicuro pensando di ridurre le possibilità di contrarre il Covid, mentre il 25% lo fa per una questione economica.

 

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