Moto GP

Vinales e l’addio alla Yamaha: il rimpianto del pilota con il Team

Vinales continua a manifestare la sua scontentezza nel guidare per il team ufficiale Yamaha, dove non sente di riuscire a esprimere il massimo.

Maverick Vinales (Getty Images)

Si era approcciato al Gran Premio di Stiria con grande positività e fiducia, ma la gara di Maverick Vinales è stata un completo fallimento. E non per colpa sua.

Alla ripartenza dopo le bandiere rosse provocate dall’incidente Pedrosa-Savadori, la sua Yamaha M1 si è spenta in griglia. Un colpo di scena, visto che capita raramente qualcosa del genere. Questo fatto lo ha costretto ad andare in pit lane e a partire da lì, distruggendo completamente la sua domenica.

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MotoGP, Vinales scontento in Yamaha

Vinales al termine della gara al Red Bull Ring di Spielberg era decisamente deluso e sconsolato, non sapendo motivare quanto successo: «Abbiamo cambiato la frizione, ho fatto una partenza normale e la moto si è fermata. Non so perché. Al primo start ero andato bene, nella seconda gara non avevo lo stesso feeling. Abbiamo messo gomme nuove e le sensazioni erano completamente diverse. Mi sono fermato quando ho iniziato ad avere problemi con la moto».

Il pilota spagnolo auspica di rifarsi nel secondo weekend che la MotoGP trascorrerà in Austria: «Vedremo se la Yamaha me ne darà l’opportunità. Quando la moto funziona, io sono veloce. Anche se mi alleno duramente, quando arrivo alle gare la M1 a volte va e altre no. Per me è una situazione complicata».

Maverick cercherà di dare il massimo per concludere al meglio la sua esperienza con la Yamaha a fine 2021, ha il rimpianto di non riuscire a tirare fuori tutto il suo talento con il team attuale: «Per varie ragioni con la squadra attuale non riesco esprimere il massimo del mio potenziale. Non posso spingere, anche se vorrei. Il prossimo anno sarà differente».

Nel 2020 il rider di Figueres dovrebbe correre con l’Aprilia. Non c’è ancora il comunicato ufficiale, ma è già trapelato che l’accordo è stato raggiunto. Adesso mancherebbe solo l’annuncio che sancisca il matrimonio tra le parti. Dovrebbe trattarsi di un contratto annuale.

Matteo Bellan

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