Auto

Assicurazione Auto, un obbligo confermato: la direttiva UE fa chiarezza

Assicurazione, polizza anche per chi non usa l’auto. Lo stabilisce una direttiva Ue: le macchine lasciate ferme dovranno avere Rc-auto

Assicurazione auto obbligatoria per auto ferme: l’UE fa chiarezza (Getty)

Una direttiva dell’Unione Europea fa chiarezza su una questione che spesso è tema di opinioni discordanti e anche vicende legali. L’assicurazione auto deve essere pagata sempre, anche se la vettura non viene utilizzata. L’rc-auto, quindi, è obbligatorio in tutti i casi: anche se il veicolo non marcia. E la questione non dipende da dove la vettura è posteggiata: terreno privato, cortile o garage.

L’assicurazione “contro terzi” deve esserci sempre e comunque. Questa l’ultima direttiva dell’UE, che “salva” solo quei veicoli ormai diventati “relitto”. Vale a dire parcheggiati perché incapaci di camminare, a causa – ad esempio – dell’assenza di ruote o del motore. Ma bisogna fare attenzione: per essere ritenuto un “relitto” un veicolo deve avere queste evidenti mancanze e non essere semplicemente abbandonato a se stesso.

Leggi anche – Assicurazione Auto, Ivass segnala siti irregolari: l’elenco, come difendersi

(Getty)

Assicurazione Auto: l’UE impone la nuova direttiva. Obbligatoria per tutti

Secondo il portale laleggepertutti.it, questo è un vero e proprio “regalo” alle compagnie di assicurazione, visto che chiunque è proprietario di un’automobile, anche se è abbandonata o comunque non la usa, dovrà pagare l’rc-auto annuale. La direttiva è stata approvata in via definita dal Parlamento Europeo, ed è molto rigida: non è prevista la sospensione della polizza se non si utilizza la vettura per diverso tempo.

In ogni caso, la novità non è incombente: gli stati membri hanno due anni di tempo per “recepire” la direttiva e renderla valida. Anche per andare in vigore in Europa servirà un po’ di tempo. Le nuove direttive dovranno modificare quella 2009/2013 (attualmente in uso) ed essere prima adottate formalmente dal Consiglio dell’UE e poi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Da quel punto in poi scatteranno i due anni di tempo per i singoli stati.

Giovanni Scotto

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