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Dovizioso in Petronas, Razali non si nasconde: il motivo dell’ingaggio

Razali spiega la scelta di ingaggiare Dovizioso dopo aver smentito che lo avrebbe fatto. La decisione del manager malese ha un motivo preciso.

Andrea Dovizioso (Getty Images)

Voleva tornare a correre in MotoGP e Andrea Dovizioso lo ha fatto prima del previsto. Il suo piano era quello di prendersi un anno sabbatico e rientrare nel 2022, ma lo ha potuto fare già nel 2021.

La separazione con Maverick Vinales ha portato Yamaha a promuovere Franco Morbidelli nel team ufficiale, così il team Petronas SRT ha dovuto ingaggiare un sostituto e ha puntato sul forlivese. Il ritorno in MotoGP si è rivelato complicato, sia per l’assenza dalle corse durata diversi mesi sia per il fatto di guidare una M1 del 2019.

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MotoGP, Razali spiega l’ingaggio di Dovizioso

Razlan Razali (Getty Images)

L’addio della sponsorizzazione di Petronas ha costretto Razlan Razali a trovare un nuovo main sponsor, trovato nell’azienda italiana WithU. Oltre a Dovizioso, ci sarà anche il rookie Darryn Binder (ora in Moto3), a comporre il neonato team RNF Racing.

Razali a luglio aveva escluso l’ingaggio di un pilota over 30 come Dovizioso oppure Jonathan Rea. Interpellato da Speedweek, il manager malese ha spiegato perché c’è stato un dietrofront: «A giugno-luglio-agosto immaginavo ancora un futuro con Petronas. La nostra filosofia era quella di far crescere giovani piloti. Quando Petronas si è ritirata, il mio obiettivo era quello di salvare i due posti in MotoGP. È diventata una questione di sopravvivenza. Questo sport è un business, bisogna seguire i desideri degli sponsor. Ingaggiando Dovi abbiamo deviato dalla filosofia originale. Ma abbiamo anche Binder come rookie».

Il boss del team RNF Racing conferma che per garantirsi WithU come main sponsor ha dovuto prendere un pilota italiano. C’è stato un cambiamento di piani per ragioni economiche, altrimenti la sopravvivenza della squadra in MotoGP sarebbe stata fortemente a rischio.

Razali aggiunge che c’era anche il giovane Raul Fernandez nel mirino: «Il nostro interesse era molto forte. Abbiamo provato di tutto per averlo. In ogni contratto c’è una clausola di uscita. Noi e Yamaha avevamo in mente una certa cifra, ma poi l’importo richiesto è salito sempre più in alto. A un certo punto è diventato troppo rischioso. Inoltre, a inizio agosto Petronas ha annunciato il ritiro e non abbiamo potuto perseguire questo piano».

Matteo Bellan

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