Moto GP

MotoGP, Dovizioso non la pensa come Quartararo: il motivo è ben preciso

Andrea Dovizioso ha provato per la prima volta la Yamaha M1 con specifiche 2022. E ha una richiesta per gli ingegneri

Andrea Dovizioso (Foto LaPresse)

Andrea Dovizioso ha completato la due giorni di test IRTA a Jerez con il 15° crono nella classifica combinata. Sono fasi in cui le sensazioni contano più dei tempi, la priorità è focalizzare l’attenzione sui punti deboli dei prototipi in vista della prossima stagione. Importanza assoluta ai feedback raccolti nell’ultima uscita e su cui andranno a lavorare i tecnici della Yamaha nel corso della pausa invernale.

Fabio Quartararo ha lanciato un duro monito alla Casa di Iwata: se l’evoluzione della M1 non seguirà certe direttive non rinnoverà il contratto per il 2023-2024. Chiede più potenza sui rettilinei, dove sorpassare risulta difficile, essere sorpassati sembra la normalità. Ducati è prima in termini di top speed da molto tempo, ma dopo l’aggiornamento dei motori anche Suzuki sembra aver fatto un passo in avanti, con Yamaha che rischia di restare indietro. Ma per il veterano Andrea Dovizioso il vero problema non è la velocità pura.

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Potenza o grip al posteriore?

Dovizioso e Quartararo concordano su molti punti quando rilasciano le proprie sensazioni agli ingegneri ai box. Ma su un punto non sono particolarmente concordi: “Abbiamo provato diverse cose, ma non ho notato nessun miglioramento“, ha spiegato il forlivese al termine del secondo giorno di test IRTA a Jerez. Nessuno step in avanti neppure con la nuova carena aerodinamica: “Non è stato il test che speravamo. Gli ingegneri giapponesi avranno molto lavoro da fare. Ma siamo solo all’inizio, la strada è lunga. In Malesia capiremo meglio la questione del motore“.

Il circuito di Jerez non ha un layout ideale per mettere alla prova tutti i cavalli di un motore, si sta con il gas spalancato per un solo secondo, essendo il rettilineo principale lungo appena 607 metri. Ma l’esperienza del ‘Dovi’ porta a pensare che il vero tallone d’Achille non risieda nel quattro cilindri in linea, piuttosto sul grip al posteriore. “In conclusione non è andata male. Con la nuova moto ho una frenata migliore e un po’ più di potenza, ma il DNA della moto è lo stesso… Secondo me serve più grip che motore – ha sottolineato Andrea Dovizioso -, il che è abbastanza ovvio per tutte le Yamaha“. Una frase che sicuramente non piacerà a Fabio Quartararo…

Luigi Ciamburro

Giornalista con la passione dei motori dal 2008. Classe 1980, laureato in Lettere moderne con indirizzo pubblicista.

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