Al+Attiyah%2C+principe+e+fuoriclasse%3A+tra+Dakar+e+sogni+olimpici
automotorinewsit
/2022/01/14/al-attiyah-principe-fuoriclasse-tra-dakar-sogni-olimpici/amp/
MotorSport

Al Attiyah, principe e fuoriclasse: tra Dakar e sogni olimpici

La vita è stata particolarmente fortunata con Nasser Al Attiyah: nobile, ricchissimo, ma anche dotato di tanto talento. Un purosangue vincente

Nasser Al Attiyah, straordinario protagonista della Dakar anche per quest’anno (Getty Images)

Lo scorso anno sei vittorie di tappa, più di chiunque altro. Ma un secondo posto. Quest’anno due vittorie: e un dominio assoluto nel corso della Dakar 2022.

Eppure Nasser Al Attiyah – quattro vittorie assolute nel rally raid più famoso, tante quanto Ari Vatanen, secondo solo a Peterhanse – sta riscrivendo gli standard di una Dakar che ha già dimostrato di sapere vincere. Ma che solo quest’anno ha davvero dominato dall’inizio alla fine. Il tutto in una storia personale che è narrativa, e che merita di essere raccontata. É nato nobile, ricco. Protagonista di un’esistenza di primordine tra lusso, scuole esclusive e grandi ambizioni.

Al Attiyah, il fuoriclasse purosangue

Ma c’è anche chi queste qualità le ha sprecate tutte. Perché ci vuole grande talento per mettere a frutto le opportunità che si hanno; a volte è quasi più difficile avere successo quando si è un predestinato che sperperare le proprie attitudini.

Anche per questo Al Attiyah è stato definito il fuoriclasse purosangue: 51 anni appena compiuti, il principe del Qatar è erede di una fortuna praticamente inestimabile. E anche per questo ha sempre sentito sulla propria pelle la necessità di non tradire le aspettative della sua famiglia. Un’educazione di primordine: tra scuole svizzere, college americani e inglesi. Ma alla fine il principe Nasser tornava sempre a casa. Alle attività della famiglia (costruzioni, attività finanziarie e molto petrolio) e alle sue passioni: cavalli, sport – in particolare il tiro a segno – e le auto da corsa.

LEGGI ANCHE > Dakar 2022 auto, Nasser Al Attiyah cala il poker dopo un lungo dominio

Una bella immagine di Al Attiyah con Valentino Rossi, durante una sfida di tiro (Getty Images)

Uno sportivo totale

Al Attiyah è uno splendido automobilista, un discreto motociclista. Un grande esperto di cavalli con i quali corre, salta e che – come dice lui – “sono la perfetta estensione di un essere umano”. Li alleva, li educa e si rifiuta categoricamente di venderli. I suoi allevamenti sono ormai una decina. Li ha creati lui su un modello di business che ha ideato personalmente e che ha l’unico scopo di garantire il successo e il benessere di ogni purosangue: che galoppi o che salti.

Al Attiyah ama le barche, è un ottimo pilota di moto d’acqua: fa surf, kite, scia. Ha il fisico di un maratoneta e il sistema nervoso di un asceta. Probabilmente non ci sono sport che non sappia affrontare in modo agonistico: da vincente. Quando iniziò a tirare con pistole e fucili, una passione che gli era stata trasmessa dal padre e da uno zio, si era posto un obiettivo ambizioso: andare almeno una volta alle Olimpiadi. Ne ha fatte sei, ottenendo una storica medaglia di bronzo per il suo paese nel 2012, fossa olimpica, specialità skeet (125 bersagli). A Tokyo non c’era: ha preferito concentrarsi solo sulle auto e sulla Dakar, perché dopo due secondi posti consecutivi voleva vincere

LEGGI ANCHE > Dakar 2022 moto, Sam Sunderland conquista il secondo successo

Al-Attiyah con la medaglia di bronzo conquistata alle Olimpiadi di Londra 2012 (GettyImages)

Tra Dakar e Olimpiadi

Le auto da corsa, in particolare i fuoristrada, sono la sua vera grande passione: tredici titoli mediorientali, la quarta Dakar vinta poche ore fa, oltre a un gran numero di vittorie tra WRC, ERC, PWRC e molto altro in corse assortite in tutto il mondo.

Al Attiyah ha vinto ovunque e comunque. Ma la sua più grande vittoria è stata quella di non dovere pagare le sue vittorie perché molto presto gli sponsor hanno fatto la coda per finanziarlo e brillare del suo successo. Un uomo elegante, carismatico, brillante e di grande cultura. Che dopo la sua quarta Dakar, fissa i prossimi obiettivi: “Non sono troppo vecchio per una settima Olimpiade, e poi adoro Parigi”.

Parigi, prossima sede dei giochi, lo attende. Tra una Dakar e l’altra.

 

Stefano Benzi

Recent Posts

Come scegliere l’auto a noleggio: le caratteristiche da prendere in considerazione

Quando si tratta di individuare il proprio mezzo per gli anni successivi, i consumatori iniziano…

2 mesi ago

Guida al primo acquisto di un camper

Sei da sempre amante dei viaggi on the road? Allora forse avrai valutato di acquistare…

3 mesi ago

Le auto Plug-in Hybrid convengono davvero?

La mobilità sta cambiando, con le auto ibride sempre più spesso protagoniste nelle strade italiane.…

4 mesi ago

Wallbox ricarica auto: cos’è, come funziona quali vantaggi offre

La diffusione dei veicoli elettrici, favorita dalla crescente sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e…

8 mesi ago

Lexus: i SUV e i crossover sono sempre meno inquinanti

Nell’ottica di una mobilità con meno impatto sull’ambiente, tutte le grandi case automobilistiche hanno iniziato…

9 mesi ago

Viti: quali requisiti devono avere quelle che si usano nell’automotive

Le viti sono tra gli elementi di fissaggio più diffusi e sfruttati. In un veicolo…

11 mesi ago