Scott Redding critica la MotoGP: “Distrugge le loro carriere”

Scott Redding critica alcune dinamiche della MotoGP. Il pilota BMW prende ad esempio indiretto le sorti di Iker Lecuona.

Prima di approdare nel Mondiale Superbike Scott Redding ha conquistato il successo nel BSB con Ducati. Nelle undici stagioni precedenti ha militato nel Motomondiale, trascorrendo ben cinque anni in classe regina, un ambiente che ha imparato a conoscere bene e anche a proprie spese. Nel 2018 ha dovuto lasciare la MotoGP al termine di una stagione in Aprilia con cui non ha avuto il tempo di ambientarsi e la RS-GP non era certo il prototipo che oggi conosciamo.

Scott Redding
Scott Redding (foto Ansa)

In SBK stanno arrivando molti giovani, l’età media dei piloti in griglia si è notevolmente abbassata dopo gli addii di Tom Sykes, Leon Haslam e Chaz Davies, e con l’arrivo di Xavi Vierge e Iker Lecuona in particolare. Quest’ultimo è arrivato in sella alla Honda Fireblade, con cui correrà la sua prima stagione nelle derivate di serie nel 2022, dopo un biennio alquanto complicato in MotoGP, con il marchio KTM. Proprio mentre i risultati iniziavano ad arrivare da Mattighofen è giunta la decisione che lo avrebbero sostituito a fine Mondiale.

Redding e la sua analisi della MotoGP

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Scott Redding, che da questa stagione vestirò livrea BMW dopo il biennio con la Casa di Borgo Panigale, ha fatto una lucida analisi di certe dinamiche comuni al paddock della classe regina. “Fanno due stagioni in top class e poi devono cambiare categoria per rilanciarsi. E gli stipendi sono lontani da quelli di una volta“. Evidente che prenda a mo’ di esempio il caso di Lecuona. “Corrono in MotoGP per uno o due anni e se non ce la fanno suono fuori. Sono pochi quelli che riescono ad eccellere“, spiega in un’intervista a Speedweek.com.

Anche la situazione economica e contrattuale ha un suo peso in certe decisioni. “Ci sono tanti giovani in classe regina attualmente e so che non vengono pagati come hanno fatto con Rossi, Dovizioso o Lorenzo quando sono arrivati. I loro ingaggi non si avvicinano neppure lontanamente da quelli di questi big“.

Anche per questo motivo alcuni sono costretti a cambiare campionato. “Chi resta escluso può fare un passo indietro in Moto2 o correre in SBK con compensi simili. Ma devono fare meno gare per potersi divertire un po’“.

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