MotoGP, Suzuki possibile outsider: Mir e Rins possono davvero ambire al titolo?

In una stagione senza favoriti Suzuki potrebbe recitare il ruolo di protagonista: Portimao e Jerez tappe fondamentali per Mir e Rins.

Il campionato del mondo di MotoGP 2022 sembra non avere favoriti, nonostante Enea Bastianini abbia riportato due vittorie nelle prime quattro gare. A 17 GP dalla fine tutto è ancora possibile, ma a guardare la classifica un dato rilevante viene fuori: le Suzuki possono impensierire i rivali. Alex Rins ha conquistato due podi nelle ultime due gare ed è 2° in classifica a cinque lunghezze dalle vetta, Joan Mir 4° a quindici punti da Enea.

MotoGP, Joan Mir

Ancora una volta il team di Hamamatsu avanza silente, senza vincere, ma sempre presente nelle zone alte di classifica, forte di una costanza che nessuna squadra riesce a dimostrare. Viene in mente la vittoria iridata di Joan Mir nel 2020, quando si è confermato campione del mondo con una sola vittoria stagionale. La Suzuki GSX-RR non eccelle in nessun area particolare, ma si attesta come un pacchetto solido e competitivo su ogni tipo di tracciato. Non brilla in maniera particolare, ma splende di luce propria.

Suzuki all’assalto di Portimao e Jerez

Rins
Alex Rins © LaPresse

Il vero campionato inizierà a Portimao, quando la carovana del paddock si stanzierà a lungo nel Vecchio Continente. Team e piloti non saranno costretti a lunghi ed estenuanti spostamenti, potranno allenarsi regolarmente a casa e arrivare al meglio delle condizioni ai week-end di gara. Portimao e Jerez saranno tracciati ideali per le Suzuki, inoltre ai box è arrivato un team manager di peso come Livio Suppo, che step by step sta imprimendo il suo sigillo e sta portando il suo bagaglio di esperienza.

Nel 2021 Joan Mir ha raccolto due podi nel doppio round in Portogallo, a dimostrazione di come la GSX-RR sia una moto molto fluida in percorrenza di curva. E con l’evoluzione 2022 in termini di elettronica e telaio, possiamo essere sicuri che la Casa di Hamamatsu è pronta a recitare un ruolo di primo piano. Nelle prime quattro tappe extra europee tutti i marchi giapponesi hanno fallito nell’appuntamento con il trionfo, finora riservato ai marchi europei (Ducati, Aprilia e KTM).

Ma in casa Suzuki ci sono sorrisi nascosti, la consapevolezza di poter dire la sua in una stagione senza grandi protagonisti. Dopo la gara di Austin Alex Rins, soddisfatto del podio, ha dettato la linea per il futuro a breve termine: “Stiamo andando un po’ meglio rispetto all’anno scorso, abbiamo migliorato un po’ il nostro motore, quindi sui rettilinei non perdiamo molto. Ma dobbiamo ancora lavorare sul lato aerodinamico“.

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