Gran Premio di Francia 2020 MotoGP (Foto LaPresse)
Un ex pilota MotoGP racconta che alcune difficoltà lo avevano spinto a pensare di lasciare le corse: per fortuna non ha mollato e ha trovato nuovi stimoli.
La mancanza di risultati ed essere in un ambiente che non ti rende felice può diventare un grosso problema. Ci sono piloti che iniziano anche a dubitare di sé stessi e che arrivano a pensare di dover appendere il casco al chiodo.
È successo a Danilo Petrucci, che nel 2021 ha vissuto una stagione difficilissima in MotoGP. Dopo essere stato scaricato dalla Ducati, aveva firmato per KTM e sembrava una scelta giusta dato che la casa austriaca nel 2020 era cresciuta tanto arrivando a vincere ben tre gare. Ma le cose non sono andate nel verso giusto.
Lui e il team Tech3 hanno fatto di tutto, però i risultati non sono arrivati. Troppe le difficoltà del rider ternando in sella alla RC16, una moto che rispetto alla Ducati non riusciva a esaltare le sue doti di guida e a nascondere alche quanto condizionante fosse la sua struttura fisica. Inevitabile il divorzio a fine campionato.
Nonostante KTM non lo avesse confermato per il Mondiale MotoGP 2022, gli ha comunque offerto la possibilità di correre la Dakar e lui ha sorpreso conquistando dei buoni risultati. Ha anche vinto una tappa. Dopo quell’avventura, ne ha iniziata un’altra negli Stati Uniti ed è partito benissimo: due vittorie con Ducati nel campionato MotoAmerica Superbike ad Austin.
Petrucci è felice del nuovo percorso che ha intrapreso, però in un’intervista concessa al Corriere dello Sport ha ammesso di aver pensato al ritiro nel 2021: “Se penso che l’anno scorso volevo smettere… Ero saturo, esausto, scarico. La MotoGP è spietata. Due decimi in più possono decidere l’esistenza di un pilota. A un certo punto pesava anche l’atteggiamento: sempre impostato, conferme alle regole e ai limiti della non spontaneità”.
Al netto dei risultati che non arrivavano più, il pilota umbro si trovava a disagio in generale nell’ambiente della MotoGP e aveva bisogno di un cambiamento: “Ho tenuto duro, però io sono diverso. Quando ho realizzato, ho deciso: basta così. Non potevo continuare in quel modo, avevo bisogno di vivere diversamente”.
Correre la Dakar e riuscire a fare bene in una competizione così difficile gli ha dato nuove motivazioni. Adesso il suo obiettivo è vincere il campionato MotoAmerica Superbike per magari poi guadagnarsi una chiamata nel Mondiale Superbike. La Ducati monitorerà le sue prestazioni e assieme a lui deciderà in seguito cosa fare nel 2023.
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