Livio Suppo (foto Suzuki Racing)
L’abbandono della MotoGP da parte della Suzuki scuote il paddock: Suppo da team manager è rimasto molto sorpreso, ma affronta la situazione.
Dopo settimane di indiscrezioni, finalmente la Suzuki ha fatto chiarezza sul suo futuro in MotoGP. Ha confermato la volontà di lasciare il campionato a fine 2022 e che ci sono ancora discussioni in corso con Dorna Sports, società organizzatrice del Motomondiale.
La casa di Hamamatsu aveva firmato un accordo per correre nella classe regina fino al 2026, ma la situazione economica generale e la voglia di concentrarsi in altri ambiti l’hanno spinta a lasciare un’altra volta.
Un abbandono che non può avvenire senza conseguenze, probabilmente dovrà essere pagata una penale. Da vedere cosa ne sarà del futuro delle persone che lavorano nel team, già alla ricerca di una sistemazione per il 2023. Al lavoro anche i manager dei piloti Joan Mir e Alex Rins, che vogliono garantirsi un buon posto nella griglia MotoGP.
Tra coloro che sono rimasti maggiormente sorpresi dalla decisione della Suzuki c’è sicuramente Livio Suppo, ingaggiato come team manager a febbraio 2022 e ritrovatosi in una situazione completamente inaspettata. Aveva accettato di tornare in MotoGP perché convinto dal progetto, ma ignorava completamente cosa sarebbe successo nei mesi successivi.
Suppo in un’intervista concessa a Sky Sport ha dichiarato che, nonostante scelta fatta dai vertici della casa di Hamamatsu, il focus è sul cercare di vincere: “Certe decisioni ormai sono state prese e dobbiamo rimanere concentrati. La nostra missione resta quella di vincere il Mondiale. Ce la metteremo tutta, abbiamo una moto competitiva e due piloti forti”.
A Suppo è stato anche domandato se l’attuale gruppo di lavoro possa diventare un team privato: “Sicuramente questo gruppo è fantastico e ben organizzato. È un peccato che non possa continuare, ma vedremo cosa riusciremo a inventarci. La nostra priorità ora è far funzionare le cose e provare a vincere il mondiale, salutando la MotoGP in maniera particolare”.
Il manager piemontese è ovviamente dispiaciuto per quanto hanno deciso i piani alti dell’azienda, però non può farci nulla. L’unica cosa è lavorare al massimo per tentare di conquistare il titolo mondiale MotoGP un’altra volta. Dopo aver trionfato con Ducati e Honda, gli piacerebbe riuscirci anche con la Suzuki e in una situazione particolare.
La moto è competitiva e lo sono anche i piloti. Chiaramente lavorare sapendo che a fine anno il marchio giapponese lascerà la MotoGP rischia di togliere qualcosa alla squadra, ma toccherà a Suppo tenere alto il livello di concentrazione di tutti i suoi uomini.
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