Carlos Sainz e Max Verstappen (Foto LaPresse)
Marko svela che la convivenza tra Sainz e Verstappen non era semplice ai tempi della Toro Rosso: interessanti parole del consulente Red Bull.
Carlos Sainz e Max Verstappen sono arrivati in Formula 1 insieme nel 2015, entrambi in Toro Rosso (attuale AlphaTauri) e con i riflettori puntati addosso. Essendo due figli d’arte, le aspettative erano elevate.
Carlos Sainz e Max Verstappen (Foto LaPresse)
In quella prima stagione l’olandese andò meglio, collezionando 49 punti contro i 18 del compagno di squadra. Nel 2016 furono teammate solo nei primi quattro gran premi, poi Verstappen venne promosso in Red Bull al posto di Daniil Kvyat.
Non sono stati più compagni e lo spagnolo dopo un po’ è anche uscito dalla famiglia Red Bull, non intravedendo la possibilità di guidare per la scuderia di riferimento. È andato prima in Renault, poi in McLaren e infine ha coronato il sogno di approdare in Ferrari. Ora possono fronteggiarsi di nuovo ad armi praticamente pari, seppur con macchine differenti.
Carlos Sainz e Max Verstappen (Foto LaPresse)
Anche se oggi hanno un buon rapporto, tra Verstappen e Sainz la convivenza in Toro Rosso non fu semplicissima. Entrambi avevano grande voglia di prevalere e non mancò qualche momento di tensione. Ad esempio nel 2015, quando durante il Gran Premio di Singapore l’olandese non rispettò un ordine di scuderia che gli indicava di lasciar passare lo spagnolo.
Helmut Marko, super consulente Red Bull, ricorda bene quanto successe. Intervistato da The Red Bulletin, ha così parlato di quella situazione: “Per Carlos è stata una sfortuna avere Max come compagno. L’atmosfera tra loro in Toro Rosso era abbastanza tossica”.
Marko ha anche parlato della mancata promozione di Sainz in Red Bull e in generale della non facilità che ha avuto nell’imporsi nell’ambiente dell’automobilismo: “Con l’assetto che avevamo ai tempi, non avevo modo di tenerlo con noi. Pertanto è andato prima in Renault, poi in McLaren e infine in Ferrari. Per molto tempo ha vissuto all’ombra del padre, veniva visto come il figlio viziato di un pilota e ha lottato per farsi strada”.
Il driver madrileno ha ampiamente dimostrato di meritare il posto in Formula 1. Quest’anno con una Ferrari vincente deve alzare l’asticella, cosa non semplice. Ha avuto un rendimento altalenante finora e deve trovare la giusta costanza. Non gli è mancata la sfortuna, come nell’ultimo GP in Austria dove si è ritirato per un guasto al motore. Ma ha il potenziale per fare bene e aiutare Charles Leclerc nella sua corsa al titolo proprio contro Verstappen.
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