Moto GP

Quartararo sconsolato: c’è un problema impellente da risolvere

Amaro 5° posto a Misano per il campione in carica Fabio Quartararo. Nel box della Yamaha c’è un problema impellente da risolvere.

Fabio Quartararo manca sul gradino più alto del podio dal GP di Germania dello scorso giugno. Un solo podio nelle ultime tre gare post pausa estiva, poi l’8° posto a Silverstone e il 5° a Misano, al termine di un fine settimana che era iniziato con il miglior crono nelle FP1, prima di dover lasciare spazio alle Ducati Desmosedici GP. Resta saldamente al comando ma, a sei round dalla fine, i punti di distacco da Pecco Bagnaia si sono ridotti a 30, con il rivale della Ducati che ha conquistato la sesta vittoria stagionale.

Fabio Quartararo (foto LaPresse)

Il campione della Yamaha è scattato alla terza fila, nelle prime fasi di gara ha provato a tenere il passo dei migliori, ma nella seconda metà ha dovuto accontentarsi della quinta piazza, alle spalle di Luca Marini, non riuscendo mai ad azzardare un sorpasso sui piloti davanti: Bagnaia, Espargarò e Vinales. Non nasconde una certa amarezza Fabio Quartararo al termine del GP, rispolverando i vecchi problemi della sua YZR-M1: “Arrabbiato no, ma frustrato sì“.

Quartararo allo sprint finale con Bagnaia

Fabio Quartararo (foto Ansa)

Il suo ritmo nel GP di San Marino era simile a quello sfoggiato nelle prove libere, ma con una semplice e sostanziale differenza: quando è costretta a rincorrere la M1 soffre in fase di accelerazione e sorpasso. “Sento che abbiamo raggiunto un limite per la moto, che non posso andare oltre. Non ho potuto fare una gara come avrei voluto“.

Nelle ultime quattro gare Pecco Bagnaia gli ha tagliato 61 punti: “Ne restano 6, non siamo sulla strada giusta”. Lamenta la solita mancanza di potenza sul rettilineo, per superare gli altri bisogna sfruttare altri fattori, ma dove i rettilinei sono una parte importante del layout nascono i problemi. Mi sentivo come se avessi un ritmo normale, ma era impossibile sorpassare o avere lo stesso stile di guida degli altri“.

Saranno sei gare con il coltello fra i denti, dove anche una sola posizione in griglia o all’arrivo può fare la differenza in una stagione talmente al limite. “Non siamo in una buona condizione: sono stato più coerente di Pecco – ha aggiunto Fabio Quartararo -, ma siamo indietro in termini di velocità. Sento di essere al limite, ho un ritmo molto buono, ma non basta. Oggi siamo davvero arrivati ​​al limite della nostra moto“. La speranza è che nelle gare orientali il vento sia più a favore della Yamaha M1.

Luigi Ciamburro

Giornalista con la passione dei motori dal 2008. Classe 1980, laureato in Lettere moderne con indirizzo pubblicista.

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