Il contesissimo e amatissimo Colton Herta in un momento di relax nella pit lane (AP LaPresse)
In un mercato di Formula 1 sempre più frenetico, tra voci e trattative clamorose e non senza colpi di scena, il nome di Colton Herta è costantemente di attualità
Due anni fa era un’opzione, poi un’opportunità. Adesso a quanto pare avere Colton Herta nel prossimo mondiale di Formula 1 sembra essere diventata una prima scelta per diverse scuderie.
Di lui parlavano alla McLaren. Tant’è che Herta proprio con la McLaren ha già siglato un accordo per effettuare diversi test. Ma anche alla Alpine. E l’ultimo a citarlo è stato nientemeno che Christian Horner, leader assoluto del mondo Red Bull Racing. E dunque anche di Alpha Tauri.
Herta, reduce da una stagione Indy al di sotto delle aspettative, resta uno dei piloti più promettenti in assoluto. La scuderia Andretti era pronta a scommettere su di lui anticipando che, sia entrando in Haas – operazione fallita – che in McLaren come socio di maggioranza, trattativa al momento accantonata, il pilota di riferimento sarebbe stato proprio il giovane americano.
Ma le difficoltà di Andretti a concretizzare il suo sogno più grande, quello di una scuderia di Formula 1, stanno spingendo altri team a pensare a Colton Herta come a una possibile soluzione fin dalla prossima stagione. Horner in persona ha dichiarato CBS Sport che Herta è l’unica alternativa prevista: “Non abbiamo alcuna intenzione di rilasciare Gasly – ha detto il responsabile della Red Bull Racing – ma se per Pierre dovessero esserci altre opzioni, potremmo anche pensare di liberarlo. Soprattutto se Colton Herta si rivelasse disponibile”.
Il che apre due questioni. Herta è sotto contratto con Andretti. Che lo gestisce come una sorta di figlioccio. É una sua scoperta. Ed è pronto a rinunciare a lui se dovesse liberarsi una guida in F1 per lo statunitense. Sempre che Andretti ovviamente non riesca a creare il suo team. Eventualità non così immediata a quanto pare.
La seconda questione è la superlicenza. Herta ne è sprovvisto. Ma la questione è già stata affrontata da Domenicali con il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem. E si potrebbe risolvere in tempi anche brevi.
Un pilota americano in F1, in un campionato che da tempo parla di tre eventi in calendario negli Stati Uniti, è un’opzione che potrebbe piacere a tutti anche in termini di marketing e di audience.
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