Mattia Binotto si espone sulla vicenda: il motivo ormai è ben noto

Mattia Binotto ha le idee piuttosto chiare sull’ormai ben nota vicenda che ha coinvolto la scuderia avversaria. Le parole del team principal.

Nel weekend del Gran Premio di Singapore è esploso il caso budget cap che ha coinvolto Aston Martin e Red Bull, con quest’ultima scuderia che avrebbe commesso l’infrazione maggiore mettendo in discussione il risultato della scorsa stagione.

Mattia Binotto
Mattia Binotto (Foto: LaPresse)

Dalle indiscrezioni che arrivano dal paddock, si parla di un sforamento di una manciata di milioni di dollari rispetto al tetto massimo stabilito dal regolamento della FIA. Se ciò venisse confermato, il team di Milton Keynes rischierebbe una sanzione pesante che, nel caso più estremo, potrebbe ribaltare le sorti di questa stagione, dove è ad un passo dal vincere i titoli piloti e costruttori.

Molti manager delle scuderie avversarie si sono espresse chiaramente a riguardo e pretendono severità di giudizio da parte della Federazione Internazionale, data la presunta gravità della situazione. Anche perché, hanno ribadito i vertici dei team avversari, tutti loro si sono impegnati nel rispettare i vincoli imposti dal budget cap.

Tra coloro che si sono espressi in merito, figura anche Mattia Binotto che ha fornito la sua opinione in un’intervista a Sky Sport F1, in attesa di scoprire il verdetto definitivo della FIA.

Red Bull, Binotto: “Abbiamo fatto uno sforzo incredibile”

Mattia Binotto
Binotto (Foto: LaPresse)

Per ora sono solo speculazioni e perciò non si può neanche portare giudizio – la premessa del team principal della Ferrari. È giusto aspettare mercoledì, lì capiremo qualcosa in più“. Il budget cap, ha spiegato Binotto, “è un regolamento che ha come obiettivo di rendere questo sport corretto ed equo ed è su questo che bisogna basarci“.

Pertanto, per rientrare nei parametri imposti dalla FIA, il team di Maranello ha dovuto fare sacrifici: “Noi per cercare di stare dentro a questo tetto abbiamo fatto uno sforzo incredibile già l’anno scorso, rivedendo l’organizzazione, limitando gli sviluppi e prendendoci anche del margine“. E il motivo di questa prudenza è presto detto: “Sapevamo che era il primo anno e che non sarebbe stato facile. Abbiamo interagito continuamente con la Federazione senza aspettare fine anno“.

Ribadendo quanto sia importante aspettare prima di dare giudizi definitivi, Binotto ha poi esposto la sua visione ipotizzando uno scenario sulla base delle speculazioni che circolano all’interno del paddock. “Se anche fossero 4 milioni, che rientrano nel cosiddetto ‘minor bridge’, non è tanto ‘minor’, perché per noi rappresenta lo sviluppo di un’intera stagione, 4 milioni sono 70 persone in un ufficio tecnico che possono pensare e trovare soluzioni” ha dichiarato.

In particolare, secondo il manager nativo di Losanna, questa infrazione avrebbe portato la Red Bull ad ottenere un netto vantaggio competitivo: “Stiamo parlando di mezzo secondo che è un vantaggio avuto nel 2021 e che si trascina nel 2022 e nel 2023. Quindi ne va della credibilità in generale e penso e spero che tutti abbiano fatto l’esercizio giusto“.

Aspettiamo il giudizio, perché altrimenti sarebbe un problema grosso da gestire – ha detto in chiusura –. Mi aspetto che la FIA possa verificare e identificare se ci sono state delle scorrettezze oppure meno“.

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