MotorSport

Max Biaggi, prova di coraggio: “E’ stato un bel flashback”

Max Biaggi in pista per esorcizzare la paura. Una prova di coraggio per il pilota sei volte campione del mondo.

Max Biaggi (foto Ansa)

Max Biaggi è ritornato in pista per una due giorni di prove personali sul Circuito Internazionale Il Sagittario, alternandosi su diverse moto e completando un totale di 100 giri. Non è certo casuale la scelta della pista laziale, un luogo dove mancava da oltre cinque anni, precisamente da quel 9 giugno 2017 in cui ha riportato il più grave infortunio su una due ruote della sua vita.

All’epoca il sei volte campione del mondo, già da tempo lontano dalle corse professionistiche, scese sul tracciato di Latina in sella alla sua Supermotard Aprilia con l’intento di partecipare ad una gara del Campionato Italiano SM. Ma subì una caduta assurda a 40 km/h, rimediando una dura botta al petto che costrinse all’intervento dei soccorsi in elicottero per trasportarlo d’urgenza all’ospedale San Camillo di Roma per trauma cranico e la frattura di ben 12 costole, oltre ad un problema ai polmoni che spinse ad un doppio intervento chirurgico.

Max Biaggi sul circuito di Latina

Max Biaggi (foto LaPresse)

Max Biaggi rimase ricoverato per qualche settimana e ne uscì nel giorno del suo 46° compleanno. Aveva promesso che non sarebbe ritornato più in sella, ma per un fuoriclasse del suo tenore è stato difficile resistere alla tentazione. Un anno fa ha segnato un Guinness dei Primati raggiungendo i 470 km/h sul prototipo elettrico Voxan Wattman, nei giorni scorsi invece è sceso in pista sul tracciato di Latina per esorcizzare le paure del passato.

Appena entrato in autodromo “sono stato teletrasportato nel passato. Sono andato verso il box ed ho aperto la serranda! Non ci crederete ragazzi, ma il tempo lì si è fermato”, racconta il Corsaro sul suo profilo social. “Proprio la tuta mi ha teletrasportato a quel 9 giugno del 2017. La mia Dainese… dopo l’incidente è stata dilaniata dalle forbici dei paramedici, che con amorevoli cure mi hanno soccorso e mi hanno salvato. Per noi piloti la tuta è come una seconda pelle e vederla tagliata così, mi ha fatto pensare e non poco“.

Ha cominciato step by step su pista bagnata, portando con sé le due Aprilia SXV 450 bicilindriche. “In effetti erano 5 anni che non indossavo un casco da cross ed il rumore dell’aria mi ha riportato alla mente il suono delle pale dell’elicottero che mi ha salvato“. La mente ritorna inevitabilmente a quel brutto giorno: “Ero da solo in pista e da solo sono stato in pista in questo mio ritorno sul motard! È stato un bel flashback. Volevo tornare sul luogo dell’incidente, per provare ad esorcizzare quel terribile momento e per tornare a divertirmi, facendo ciò che amo in modo profondo, da sempre!“.

Luigi Ciamburro

Giornalista con la passione dei motori dal 2008. Classe 1980, laureato in Lettere moderne con indirizzo pubblicista.

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