FIAT si apre ad una nuova possibilità. La nuova Panda è in grado di farlo? Adesso, puntano tutto su di lei.
La casa italiana FIAT è in una fase di riorganizzazione, dopo un anno positivo ma non quanto sarebbe servito per solidificare la situazione economica di fronte a concorrenti come BYD, Ford o il Gruppo Volkswagen: in particolare, senza la FIAT Panda che è a mani basse la vettura più venduta della casa, le entrate potevano essere davvero insufficienti per un colosso simile.

Proprio sulla Panda la casa ha intenzione di fondare la sua ripartenza, riprendendo dal modello che meglio di tutti ha incarnato lo spirito originale di FIAT, una casa nata per produrre auto italiane per gli italiani dal costo ridotto, come le leggendarie 600 e 500 che ai tempi d’oro, negli anni del boom economico hanno rimesso l’Italia sulla mappa del mondo industriale occidentale.
Sulla Panda e in particolare sulla versione Pandina che non è altro che la “vecchia” generazione della Panda che cambia nome – la denominazione Panda ora spetta al modello nuovo. Confusi? Ci metterete poco a metabolizzarlo, non vi preoccupate – la casa ha grandi aspettative. Una su tutte che potrebbe permettere ai clienti più disillusi nei confronti di FIAT di tornare a comprare un’auto torinese.
FIAT Pandina: “E’ ancora possibile”
Entro il 2030, della Pandina arriverà una nuova generazione. Un’auto tutta nuova ma che non perderà una caratteristica che ha reso la Panda l’icona che è stata e che è ancora: il prezzo. Con un costo inferiore ai 20mila euro nella sua versione base, la Panda ha saputo ben reggere l’ondata di automobili cinesi, europee o americane low cost arrivate dal 1980 ad oggi nel nostro paese.

Il CEO di Stellantis Oliver Francois ha confermato che la Pandina tornerà in Italia. Sarà infatti messa in produzione presso l’impianto storico di Pomigliano d’Arco, per ridare nuova linfa vitale ad un Made in Italy sempre più assente ed orientato verso la de-localizzazione verso paesi dove la manodopera costa meno. Stellantis avrebbe garantito una cosa, sulla vettura.
La Pandina sarà la prova madre del fatto che si, si può ancora costruire un’auto low-cost in Italia e che non bisogna per forza spostarsi in Cina, Serbia o Polonia per farlo. Ci sono circa cinque anni di tempo, perché FIAT possa completare il progetto e immaginare un’auto economica che raccolga bene l’eredità della storica automobile. Presto, potremo constatare se questa affermazione corrisponderà a realtà.