Importanti novità sui carburanti, uno su tutti scende. Ecco quando devi andare a fare il pieno.
Il settore dei carburanti in Italia sta vivendo un periodo di significativa flessione dei prezzi, un evento che non si registrava da tempo. Secondo le ultime rilevazioni, i costi alla pompa continuano a scendere, portando un sollievo tanto atteso a consumatori e automobilisti. Questo trend positivo è attribuibile a diverse ragioni, tra cui il calo delle quotazioni internazionali del greggio e una pressione fiscale ridotta rispetto all’anno precedente.

Attualmente, il prezzo medio della benzina verde si attesta intorno a 1,708 euro al litro, un valore notevolmente inferiore rispetto ai 1,912 euro per litro dello stesso periodo del 2024. Questa diminuzione comporta un risparmio di circa 10 euro per un pieno, secondo i dati forniti da Assoutenti. Anche il gasolio segue un andamento simile, con un prezzo medio di 1,602 euro al litro, in calo rispetto ai 1,775 euro registrati nell’anno precedente.
In particolare, il diesel in modalità self service ha raggiunto i livelli più bassi dal gennaio 2022, con una media di 1,598 euro al litro. Questi dati sono stati forniti da Staffetta Quotidiana, che ha rielaborato le comunicazioni dei gestori all’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Secondo tali rilevamenti, il prezzo della benzina self service è sceso a 1,705 euro al litro, mentre per il diesel si attesta a 1,598 euro al litro.
Un miglioramento su tutti
La situazione è ulteriormente migliorata per quanto riguarda il carburante servito. La benzina viene offerta a un prezzo medio di 1,849 euro al litro, mentre il diesel servito si posiziona su una media di 1,743 euro al litro. Anche altri carburanti mostrano lievi flessioni: il GPL servito è sceso a 0,731 euro al litro, il metano servito costa 1,476 euro al chilo e il GNL si attesta su una media di 1,382 euro al chilo.

Questi cambiamenti significativi nel mercato dei carburanti sono il risultato di dinamiche globali e nazionali. A livello internazionale, le quotazioni del greggio hanno subito una diminuzione a causa di una domanda più contenuta e di un aumento dell’offerta, che ha portato a un surplus di prodotto sul mercato. Inoltre, la decisione di alcuni paesi produttori di mantenere stabili i livelli di estrazione ha contribuito a mantenere i prezzi bassi.
In Italia, la pressione fiscale sui carburanti ha mostrato una certa flessione. Questo è stato possibile grazie a politiche governative mirate a ridurre il carico fiscale per i cittadini, specialmente in un periodo di inflazione e difficoltà economiche globali. Ciò ha reso più accessibili i prezzi del carburante, generando un impatto positivo sull’intera economia, in particolare per gli automobilisti e le imprese che dipendono dalla mobilità.
Le previsioni per i prossimi mesi sembrano promettenti, anche se gli analisti avvertono che la situazione potrebbe variare a causa di fattori esterni come le tensioni geopolitiche e le fluttuazioni nei mercati energetici. Inoltre, l’adozione di politiche più ecologiche e l’innovazione tecnologica nel settore automobilistico potrebbero influenzare ulteriormente la domanda di carburanti tradizionali.