Le celebri parole di Sergio Marchionne risuonano con forza nel 2025: cosa disse l’ex numero uno di FCA e Ferrari.
Sergio Marchionne è stato sicuramente una delle figure imprenditoriali più celebri e importanti del passato, specialmente in ambito automobilistico. Ex numero uno di FCA e Ferrari, se n’è andato nel 2018 a seguito di una grave malattia e da allora molte cose sono cambiate; FCA è inglobata in Stellantis e John Elkann lo ha sostituito alla guida del cavallino rampante.

In pieno 2025, però, si torna a parlare di lui e di alcune dele sue dichiarazioni. Parole che adesso risuonano più forti e preoccupanti che mai. Ci riferiamo a quanto espresso da Marchionne stesso riguardo alla gestione di Alfa Romeo, storico marchio molto amato da fan e appassionati italiani e non solo.
Marchionne e le dichiarazioni sull’Alfa Romeo: più attuali che mai
Le dichiarazioni di Sergio Marchionne nei confronti di Alfa Romeo risalgono al giugno del 2014, precisamente quando 11 anni fa, in occasione del Festival dell’Economia di Trento, l’amministratore delegato di FCA parlò del futuro di Alfa Romeo. L’ormai scomparso imprenditore: “Hanno snaturato il marchio, facendolo divenire simile alla Fiat, e così abbiamo perso il DNA dell’Alfa Romeo, ridisegnando completamente il concetto dell’Alfa e quel che aveva rappresentato nelle corse e nel mercato”.

Le dichiarazioni di Marchionne proseguono con lui che ricorda l’acquisizione del Biscione da parte del costruttore torinese nel 1986, con la cessione curata da Romano Prodi grande protagonista. Secondo Marchionne, furono fatti una serie di errori a livello ingegneristico per lo sviluppo della piattaforma e dei motori. Inoltre ha ammesso che pure durante il suo lavoro alla Fiat è stato fatto ben poco per far ritornare quelle radici del marchio. In ogni caso, l’ex manager annunciava anche un impegno per cambiare l’allora storia recente di Alfa Romeo; aveva infatti la volontà di investire 5 miliardi di euro fino al 2018 e sviluppare modelli e motori solo per il brand milanese, con macchine, motori e architetture prodotte in Italia.
Appena finito questo processo di cambiamento, sarebbe stato possibile occupare tutta la forza lavoro di Fiat senza avere eccedenze. A quanto pare, però, qualcosa nel corso del tempo è inevitabilmente andato storto. Alfa Romeo, forse, senza il decesso di Sergio Marchionne avrebbe potuto avere tutto un altro epilogo. Lo stesso vale per Stellantis, in grande difficoltà in questo momento e che viene da un 2024 davvero molto complicato. Sicuramente rimangono ancora molto attuali le parole di un uomo capace di migliorare drasticamente l’economia e la programmazione di un colosso aziendale come Fiat.