E adesso che si fa? Questo errore crea più problemi ai vigili di quanti ne provochi a te!
Ricevere una multa può essere un momento di grande stress per ogni conducente. Tuttavia, se il verbale di contravvenzione presenta un errore, come una targa sbagliata, è possibile contestare la sanzione. Questo errore, sebbene possa sembrare insignificante, può avere conseguenze rilevanti e rappresenta un valido motivo per agire. In questo articolo, esploreremo i passi da seguire per affrontare questa situazione nel modo più efficace possibile.

Quando si riceve una multa, è fondamentale che il verbale contenga informazioni corrette e precise. Tra gli elementi essenziali ci sono la data, l’ora dell’infrazione, il numero di targa del veicolo, la descrizione della violazione e i dati del proprietario. Un errore nella targa rappresenta un vizio formale che può invalidare l’intero verbale. Infatti, la targa è il principale identificativo del veicolo; la sua errata indicazione può rendere impossibile l’attribuzione della responsabilità.
Se si riceve una multa con una targa errata, è possibile contestarla attraverso diversi canali. Una delle opzioni più immediate è presentare un ricorso in autotutela all’organo che ha emesso la contravvenzione. Questo tipo di ricorso consiste nell’inviare una richiesta di annullamento della multa tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. È cruciale agire tempestivamente, poiché questo ricorso non interrompe i termini per ulteriori contestazioni da presentare al Prefetto o al Giudice di Pace.
Se il ricorso in autotutela non viene accolto, ci sono altre due strade da seguire. La prima è quella di ricorrere al Prefetto, un’opzione altamente consigliata per i vizi formali come l’errore nella targa. Il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa e può essere inviato tramite raccomandata o PEC, includendo il verbale e i motivi della contestazione. L’autorità competente ha 180 giorni per esaminare la richiesta; in caso di mancata risposta, il ricorso si considera accolto.
L’alternativa per non pagare la multa: solo se costa molto
L’alternativa al ricorso al Prefetto è quella di rivolgersi al Giudice di Pace, da fare entro 30 giorni dalla notifica. Questo passaggio richiede una maggiore formalità e comporta un costo di 43 euro per il contributo unificato, che aumenta in caso di multe superiori a 1.100 euro. Il ricorso può essere presentato di persona presso la cancelleria del Giudice competente o inviato per posta. In caso di esito negativo, è possibile anche fare appello.

Essere consapevoli dei propri diritti e doveri è fondamentale in queste circostanze. Un errore come quello della targa non deve essere sottovalutato, poiché può costituire una base solida per contestare una sanzione. È anche importante avere una copertura assicurativa adeguata, che possa accompagnare il guidatore in situazioni complicate come questa.
Infine, per chi desidera confrontare le assicurazioni auto, esistono piattaforme specializzate che facilitano il processo, consentendo di scegliere la polizza più adatta al proprio profilo e di risparmiare sul premio annuale. Essere informati e preparati è il primo passo per affrontare qualsiasi imprevisto legato alla guida, inclusa la gestione delle multe.