Parole strane ma con un fondo di verità quelle del CEO del noto marchio. Chissà che ne pensano i suoi colleghi.
Il recente intervento di Akio Toyoda, presidente di Toyota, ha suscitato un acceso dibattito nel mondo automobilistico. Durante un’intervista con Automotive News, Toyoda ha dichiarato che “le auto devono puzzare”, enfatizzando l’importanza di mantenere queste vetture come erano un tempo. Queste affermazioni sollevano interrogativi significativi sul futuro delle auto sportive elettriche e sulla direzione che prenderà l’industria automobilistica in un contesto sempre più orientato verso comfort, pulizia e motori puliti.

Toyoda ha messo in evidenza le difficoltà che il segmento delle auto sportive elettriche sta affrontando, in particolare per quanto riguarda l’interesse dei potenziali acquirenti. Secondo vari studi di mercato, la clientela per le auto sportive è composta principalmente da persone over 50, che tendono a preferire i motori a combustione. Questo fenomeno è in parte attribuibile a considerazioni economiche, poiché le auto elettriche si svalutano rapidamente nel mercato dell’usato, rendendo l’acquisto di supercar e hypercar elettriche un investimento rischioso.
Ma questo cosa c’entra con l’odore delle auto? Il collegamento sorge spontaneo, se leggiamo le dichiarazioni complete del dirigente della famosa industria giapponese.
Tutta questione di odore…e soldi!
Toyoda ha dichiarato: “Ci sono persone in Toyota appassionate di auto sportive elettriche, ma per me, in quanto pilota provetto, la mia definizione di auto sportiva è qualcosa che abbia l’odore di benzina e un motore rumoroso.” Questa visione tradizionale si scontra con l’evoluzione tecnologica attuale e ha acceso un acceso dibattito tra appassionati e esperti del settore.
Un altro punto cruciale sollevato da Toyoda riguarda il costo elevato delle auto sportive elettriche, che spesso superano di molto i prezzi delle loro controparti a combustione interna. Le vetture elettriche, in particolare quelle ad alte prestazioni, sono frequentemente considerate un investimento poco sicuro a causa della loro rapida svalutazione. Ad esempio, la Porsche Taycan può perdere fino a 100.000 euro in pochi mesi sul mercato dell’usato.
Toyoda ha sottolineato l’importanza dell’accessibilità economica: “Toyota è un marchio di produzione di massa, quindi dobbiamo anche pensare all’accessibilità economica, anche con i veicoli elettrici a batteria.” Questa riflessione evidenzia l’impegno dell’azienda verso una mobilità sostenibile, mantenendo però il focus sulla convenienza per i consumatori.

Toyoda ha analizzato anche le performance delle auto elettriche in pista, evidenziando che le tecnologie attuali delle batterie limitano le prestazioni. Ha affermato: “Le auto elettriche che vengono utilizzate in pista necessitano di continui rifornimenti, visto che la batteria si scarica facilmente guidandole ad alta velocità.” Questo aspetto cambia la dinamica delle gare, rendendo il focus meno sulla guida e più sulla logistica del rifornimento, un elemento che non entusiasma i piloti.
Infine, Toyoda ha espresso la sua intenzione di continuare a promuovere le auto ad alte prestazioni con motori termici, lasciando al suo successore il compito di affrontare la sfida delle auto sportive elettriche. “Il prossimo pilota esperto dovrà affrontare questa sfida, è il suo lavoro,” ha concluso, lasciando aperta la questione su come l’industria automobilistica risponderà alle crescenti pressioni per una mobilità più sostenibile.
La visione di Toyoda riaccende il dibattito sull’equilibrio tra tradizione e innovazione nel settore automobilistico, ponendo interrogativi su quale direzione prenderà la mobilità sportiva nei prossimi anni. Con l’avanzare della tecnologia e l’evoluzione delle normative ambientali, resta da vedere come i costruttori risponderanno a queste sfide e se le auto sportive a motore termico continueranno a occupare un posto d’onore nel cuore degli appassionati.