Se parcheggi in doppia fila rischi di finire nel penale: “È reato di violenza privata”

Se parcheggi in doppia fila, rischi di andare sul penale: ecco cosa dice la legge a riguardo di un modus operandi molto diffuso e discusso.

Parcheggiare in doppia fila, secondo l’articolo 158 del Codice della Strada, è vietato, a meno che non si tratti di veicoli a due ruote. In poche parole, auto, furgoni, camper e altri modelli a quattro ruote non possono in alcun caso parcheggiare accanto a un altro veicolo già regolarmente in sosta lungo la carreggiata. Oltre alle moto, possono parcheggiare in seconda fila anche biciclette e ciclomotori, questo perché sostanzialmente non intralciano il traffico.

Parcheggio doppia fila reato penale
Parcheggio in doppia fila, quando è un reato penale (www.automotorinews.it)

Il divieto è assoluto, a prescindere dalla durata della sosta o dalla presenza del conducente a bordo. Proprio per questo, le sanzioni sono importanti. Per autoveicoli e veicoli commerciali, la multa varia dagli 87 ai 345 euro. Inoltre, se la sosta in seconda fila crea un intralcio notevole alla circolazione o un pericolo effettivo per la sicurezza stradale, a rischio è anche la rimozione forzata del veicolo. Le forze dell’ordine possono richiedere l’intervento del carro attrezzi, con costi di rimozione e custodia a carico del trasgressore.

Quando il parcheggio in doppia fila costituisce reato di violenza privata

Il parcheggio in seconda fila è vietato sempre, specie per i veicoli a quattro ruote, ma come stanno le cose con l’aggravante del reato di violenza privata? Quando il veicolo in seconda fila impedisce l’uscita di un altro mezzo di trasporto, costringendo un conducente ad avere a che fare con una limitazione della propria libertà personale. E infatti, l’articolo 610 del codice penale, non lascia spazio a dubbi: “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”.

Parcheggio doppia fila reato penale
Attenzione al reato di violena privata (www.automotorinews.it)

Per violenza non si intende soltanto quella che può portare a conseguenze fisiche, ma anche qualsiasi forma della stessa lato mentale e psicologico, e sicuramente è presente in elenco anche l’impedimento ai danni di altri di utilizzare il proprio veicolo, bloccandoli con una sosta irregolare. In questi casi, il conducente può essere indagato e rinviato a giudizio. In riferimento a una possibile condanna, è plausibile che il giudice applichi pene detentive, multe o lavori di pubblica utilità. Anche in caso di una condanna lieve, comunque, l’utente che la subisce finisce nell’iscrizione del casellaro giudiziale, e in questo caso le ripercussioni non sono di poco conto.

Per arrivare a tanto, però, ci sono alcuni elementi da tenere in considerazione e che non dovrebbero mancare. Il veicolo in doppia fila deve impedire concretamente l’uscita o il movimento di un altro veicolo, e tale impedimento deve essere consapevole e privo di giustificazioni valide. In più, chi subisce quest’azione deve sentirsi obbligato od obbligata ad accettare una limitazione della propria libertà. Stando così le cose, beh, il sichio è davvero quello di subire un reato penale.

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