Bugatti, gli appassionati potrebbero non apprezzare l’ultima scelta presa dall’azienda: tutti i dettagli a riguardo.
Bugatti è una delle aziende più importanti, rilevanti e apprezzate dell’intero panorama automobilistico mondiale. Da sempre sinonimo di lusso, potenza ed esclusività nel mondo delle quattro ruote, nel corso della sua lunga storia ha creato alcune delle vetture più iconiche e indimenticabili che sono mai potute apparire su una strada qualsiasi.

Grazie anche a questo blasone rimasto pressoché immutato nel corso degli anni, ancora oggi continua ad ottenere un sacco di successo e apprezzamenti.
Anche se, forse, l’ultima scelta presa dal marchio in questione potrebbe portare a ben più di una discussione. Ci riferiamo in particolar modo al fatto che la società Bugatti ha deciso di dire addio a uno dei grandi simboli delle sue straordinarie prestazioni: scopriamo di più a riguardo.
Bugatti, cambia tutto adesso: decisione presa
Mate Rimac, amministratore delegato di Bugatti, ha dichiarato recentemente in un’intervista a Top Gear che in un motore ibrido il turbo non ha alcuna logica. Si tratta di una dichiarazione importante, visto e considerato che il turbo fa parte della progettazione dei motori ad alte prestazioni di Bugatti da veramente un sacco di tempo. Tuttavia, aggiungere il turbo in un modello ibrido non ha una effettiva utilità. Per far capire qual è il suo punto di vista in merito, ha preso come esempio la Tourbillon, l’hypercar di Bugatti che gode di un motore V16 aspirato privo di sovralimentazione e abbinato a tre motori elettrici dalla potenza straordinaria di 1.800 cavalli.

Secondo il dirigente, quindi, il motore termico dura di più e regala anche prestazioni migliori in assenza del turbo. In tal senso, effettivament,e viene difficile dargli torto. Considerando anche il fatto che la Tourbillon va da 0a 100 in circa 2 secondi e detiene una velocità massima di 430 chilometri orari. A quanto pare, quindi, l’ibrido può superare anche la qualità del turbo in fatto di prestazioni motoristiche. Sempre considerando quest’intervista, Rimac ha fatto intendere che sta valutando anche configurazioni diverse, con meno presenza dell’elettrico o senza motori anteriori.
Dopo tutti questi anni, in ogni caso, è anche normale aspettarsi un cambiamento da Bugatti. Magari qualche appassionato storcerà il naso, ma Bugatti è un’azienda prima di tutto, e proprio come altri brand iconici come quest’ultima (basti pensare a Ferrari e Lamborghini) si deve adattare ai cambiamenti del tempo. Senza rivoluzionare troppo e mantenendo una certa identità, chiaramente, ma comunque cambiando. Ed è proprio l’obiettivo di questa società fantastica.