Un uomo di 64 anni è stato assolto dopo essere stato “beccato” nel circolare con la targa modificata della propria auto. Ecco il perché.
La normativa vigente nel nostro Paese impone l’obbligo a tutti i possessori dei mezzi di non poter mai modificare la targa dell’auto, della moto o di qualsiasi altro mezzo motorizzato. Si tratta di un vero e proprio illecito. La modifica dei dati identificativi della targa con lo scotch o il nastro adesivo si configura come un vero e proprio reato di falsità materiale, ai sensi degli articoli 477 e 482 del codice penale.

Chi viene sorpreso a circolare con una targa poco leggibile o del tutto contraffatta, può andare incontro a multe pesantissime. Esse possono andare da poche decine di euro in caso di targa sporca o poco leggibile, fino a ben 8.186 euro in caso di targa falsa o contraffatta. Alle sanzioni pecuniarie, poi, si aggiungeranno anche potenziali sanzioni dal punto di vista penale.
Il cambio della targa potrà essere valido dal punto di vista legale solo in caso di furto di essa o di danni molto gravi in seguito a un incidente. L’utente, quindi, dovrà provvedere a una nuova immatricolazione del veicolo con il cambio della targa. Non si potrà, dunque, modificare la targa senza una giusta causa.
Chi altera la targa con lo scotch, come detto, andrò incontro a conseguenze molto gravi. Non è stato questo, però, il caso di un uomo di 64 anni. Il Tribunale, infatti, lo ha assolto nonostante circolasse con lo scotch per modificare una lettera della propria targa.
Uomo di 64 anni assolto dal Tribunale nonostante avesse una targa modificata con lo scotch: scoppiano le polemiche
Un 64enne di Novate Milanese è stato fermato alla guida della propria Fiat Panda con una targa modificata. Nello specifico, la lettera “D” presente sulla targa auto era stata trasformata in una “B” per mezzo del nastro adesivo. L’uomo si è sempre ritenuto non colpevole e non autore della modifica. Dopo circa due anni, ecco che il Tribunale ha assolto l’automobilista. Ecco che cosa è accaduto.

Il Tribunale di Milano ha accolto la difesa dell’uomo. Stando alla tesi difensiva, infatti, l’uomo sarebbe stato vittima di uno scherzo operato da ignoti. In pratica, l’uomo non aveva voluto modificare la targa per sfuggire a multe e controlli, bensì era del tutto ignaro di quanto accaduto.
Il giudice ha ritenuto plausibile la tesi difensiva, scagionando l’uomo dal pagamento della multa e dalle conseguenze penali del caso. Un episodio che potrebbe far scuola e, quindi, ribaltare le cose d’ora in avanti.
D’ora in avanti, per evitare altri casi simili, sarà necessario introdurre metodi più rigidi per prevenire possibili manomissioni. La presenza di tecnologie avanzate e di materiali più idonei allo scopo potrebbero evitare facili manomissioni delle targhe.