Licenziamenti anche senza crisi: la scelta dell’azienda diventa un caso

Un’azienda licenzia anche senza crisi. Sta succedendo ad un noto colosso del mercato dell’automotive europeo.

Licenziare anche un singolo dipendente è una decisione che ogni dirigente, specie se teme problemi con un sindacato, deve pesare molto attentamente. Figuriamoci mandarne a casa circa tremila. Figuriamoci se non c’è nemmeno una crisi all’orizzonte nelle vendite del proprio marchio, cosa che potrebbe infatti far sorgere qualche domanda sulla necessità di procedere con una simile azione.

Operai vengono licenziati
Fuori dall’azienda senza crisi, hanno deciso così – www.AutoMotoriNews.it

Di recente, la notizia che una nota casa produttrice di automobili starebbe valutando dei folti tagli al personale ha portato molti economisti e lavoratori a storcere il naso e questi ultimi a chiedersi se davvero il posto di lavoro sia al sicuro in qualsiasi condizione, dato che in teoria, quando un’azienda sta fatturando bene dovrebbe pensare a crescere e aumentare i propri lavoratori, non al contrario.

Alcuni esempi moderni però come quello di Nissan che ha preteso troppo dai suoi impianti produttivi e dal marketing finendo per rischiare il fallimento ci portano a considerare un gesto come questo come una decisione “saggia” volta a fare dei piccoli tagli ora per non trovarsi a farli più avanti in modo anche più importante. Insomma, andiamo a vedere cosa è successo prima di poter dare un’opinione.

Tutti a casa: Volvo pronta ai tagli 

Negli ultimi anni la casa svedese Volvo ha reagito molto bene alla crisi che ha colpito un po’ tutto l’automotive con le consegne che non solo non sono scese, ma sono anche aumentate. Nel 2023 l’azienda ha venduto ben 708.716 nuove automobili che si traduce in un aumento del 15% delle vendite rispetto al 2022. Non è un caso isolato, dato che nel 2024 l’azienda avrebbe sfiorato nuovi record produttivi.

Anche Volvo licenzia
Ondata di licenziamenti per Volvo (Reddit.it) – www.AutoMotoriNews.it

E quest’anno? Ancora meglio, specie negli USA e nel Canada dove l’aumento produttivo relativo ai primi mesi di quest’anno è vicino al 6%, numeri molto lontani da una situazione critica. Eppure, è proprio qui che l’azienda intende tagliare la maggior parte dei fino a 3.000 posti di lavoro considerati non fondamentali per la crescita del marchio. Una decisione che spaventa lavoratori e sindacati e che non trova una vera giustificazione economica.

L’azienda che intende con questa manovra prepararsi al lancio dei nuovi modelli elettrici – assorbendo eventuali perdite iniziali dovute alla scarsa popolarità delle auto elettriche su molti mercati – risparmiando fino ad 1,87 miliardi di euro, ha intenzione di ridurre la sua forza lavoro del 15% e, come ha fatto notare qualche economista, non parliamo soltanto di licenziamenti ma anche di contratti a tempo determinato che arrivano alla loro naturale scadenza e non saranno rinnovati. Secondo voi, è giusto o produttivo che un marchio che sta andando bene tagli sulla propria manodopera?

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