Avete mai detto che vi serve il caffè di prima mattina “per carburare”? A lei serve davvero. Ecco la prima automobile del mondo rifornita con un prodotto alimentare come carburante.
Mentre il mondo si interroga sul futuro della mobilità sostenibile, una sfida decisamente alternativa scuote il settore automotive: l’auto che corre con il carburante più insolito e domestico che si possa immaginare, ovvero il caffè. A oltre dieci anni dal record di velocità stabilito dalla “Bean Machine” di Martin Bacon, l’innovazione continua a sorprendere, dimostrando che il futuro dell’auto non è solo elettrico o a idrogeno, ma anche… da cucina.
L’idea nasce nel nord-est dell’Inghilterra, a Teesdale, dove l’ingegnere Martin Bacon ha trasformato prima una Ford P100 e successivamente una Volkswagen Scirocco in un bolide alimentato a caffè. Nel 2013, Bacon ha conquistato il Guinness World Records raggiungendo i 105,47 km/h, un risultato che ha sorpreso gli addetti ai lavori e il grande pubblico. Ma come funziona esattamente questa rivoluzione?
La chiave è nel sistema propulsivo messo a punto da Bacon e dal suo team, che sfrutta gli scarti della lavorazione del caffè, trasformati in pellet di paglia. Questi pellet, riscaldati da un bruciatore a carbone installato nel cassone posteriore, generano una miscela di monossido di carbonio e idrogeno. Quest’ultimo, dopo un processo di raffreddamento e filtraggio, alimenta il motore, sostituendo qualsiasi benzina o diesel. Un sistema che non solo riduce drasticamente le emissioni, ma punta anche a utilizzare una risorsa rinnovabile, economica e facilmente reperibile.
Da Car-puccino a Bean Machine: la rivoluzione green parte dal caffè
Il percorso di Bacon non è iniziato con la Bean Machine: già nel 2010 aveva sperimentato su una Volkswagen Scirocco del 1988, ribattezzata affettuosamente “Car-puccino”. Con oltre 70 chili di caffè, l’auto riuscì a percorrere 400 km, la distanza tra Londra e Manchester, dimostrando la validità di questo carburante alternativo anche su percorsi lunghi.

Come funziona la vettura alimentata a caffè (Facebook) – www.AutoMotoriNews.it
Oggi, con la Bean Machine, Bacon non si accontenta del solo record di velocità. La sua nuova sfida è battere il primato per la distanza più lunga mai coperta da un’auto alimentata a caffè. Ma più di ogni record, l’obiettivo finale è diffondere una cultura della mobilità sostenibile e solidale. Il progetto prevede una tournée attraverso la Gran Bretagna, con tappe in quasi 40 cooperative alimentari, per sensibilizzare soprattutto i più giovani sull’importanza di un approccio ecologico e responsabile all’uso dell’auto.
Il caso dell’auto a caffè di Martin Bacon è emblematico di quanto la vera rivoluzione nella mobilità non stia solo nelle nuove tecnologie, ma nell’uso intelligente e creativo delle risorse che abbiamo a disposizione. Nel 2025, mentre molte case automobilistiche puntano ancora su soluzioni tradizionali o su modelli elettrici sempre più sofisticati, il sistema ideato da Bacon si distingue per semplicità e sostenibilità.
Il carburante ricavato dagli scarti del caffè, un prodotto quotidiano e universale, potrebbe rappresentare un’alternativa concreta per ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a prestazioni accettabili. Certo, per ora c’è comunque un problema da affrontare: il costo di questo tipo di sistema di alimentazione non è molto sostenibile. Serviranno anni di esperimenti, per riuscire ad abbatterlo.

Quando il carburante lo trovi in cucina - www.AutoMotoriNews.it










