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La storia degli airbag: come funzionano e perché hanno salvato milioni di vite

Originariamente concepiti come cuscini gonfiabili per attutire gli urti, la loro evoluzione tecnologica e normativa ha segnato una rivoluzioneEvoluzione storica e normativa degli airbag(www.automotorinews.it)

Gli airbag sono diventati un pilastro fondamentale nella sicurezza automobilistica moderna, capaci di salvare milioni di vite.

Originariamente concepiti come cuscini gonfiabili per attutire gli urti, la loro evoluzione tecnologica e normativa ha segnato una rivoluzione nel modo di proteggere i passeggeri durante gli incidenti stradali. Questo approfondimento ripercorre la storia, il funzionamento e le innovazioni di questi dispositivi, integrando le più recenti normative e prassi di smaltimento.

Se per decenni la cintura di sicurezza è stata l’unico sistema di ritenuta passiva obbligatorio, l’idea di un sistema supplementare come l’airbag risale addirittura alla Seconda Guerra Mondiale, quando vennero brevettati dispositivi gonfiabili per l’atterraggio degli aerei. Tuttavia, il primo costruttore automobilistico a dotare le proprie vetture di airbag fu la Mercedes-Benz nel 1987. Negli Stati Uniti, a partire dal 1998, la legge ha reso obbligatori gli airbag sia per il conducente sia per il passeggero anteriore, estendendo l’obbligo anche ai veicoli commerciali leggeri nel 1999.

Oggi le automobili di nuova immatricolazione in Europa sono obbligate, dal 2002, a dotarsi di airbag frontali, e la tecnologia si è evoluta fino a includere airbag laterali, per le ginocchia e a tendina, fino agli innovativi airbag esterni progettati per la protezione di pedoni e ciclisti in caso di impatto. Questi dispositivi, realizzati con sacche in nylon robusto e gas inerti, si attivano in millisecondi grazie a sensori sofisticati che rilevano variazioni brusche di velocità.

Come funzionano gli airbag: dalla rilevazione all’attivazione

Il cuore del sistema airbag è la centralina elettronica che, in caso di collisione, riceve il segnale dai sensori posti nella parte anteriore e laterale del veicolo. Questi sensori misurano la decelerazione improvvisa e attivano un detonatore che libera azoto per gonfiare la sacca in appena 30-50 millesimi di secondo. L’aria immagazzinata nella sacca agisce da cuscinetto, rallentando la velocità del corpo del passeggero e riducendo le forze d’impatto sul petto e sulla testa.

Gli airbag sono progettati per sfruttare lo spazio limitato tra il conducente o il passeggero e il cruscotto o volante, offrendo un arresto graduale che limita il rischio di lesioni gravi. Dopo l’attivazione, la sacca si sgonfia rapidamente tramite fori di scarico, permettendo una rapida uscita dal veicolo in sicurezza.

Le tipologie di airbag si sono moltiplicate nel tempo per garantire

Tipologie di airbag e loro collocazione nell’abitacolo(www.automotorinews.it)

Le tipologie di airbag si sono moltiplicate nel tempo per garantire una protezione più completa:

  • Airbag frontali: il più comune, montato sul volante per il conducente e sul cruscotto anteriore per il passeggero.
  • Airbag laterali: installati nel retro dei sedili anteriori e, in alcune versioni, anche nei sedili posteriori, proteggono il bacino e il torace da impatti laterali.
  • Airbag per le ginocchia: posizionati sotto il volante o il cruscotto, proteggono gli arti inferiori da urti contro parti rigide dell’abitacolo.
  • Airbag a tendina: collocati lungo i bordi superiori delle portiere, proteggono la testa dei passeggeri in caso di ribaltamento o collisioni laterali.
  • Airbag esterni o pedonali: ultima innovazione che si gonfia lungo la fiancata dell’auto in caso di impatto con un pedone, riducendo la gravità delle lesioni.

La sicurezza testata con i crash test e la ricerca biomeccanica

L’efficacia degli airbag e degli altri sistemi di sicurezza è stata validata grazie all’utilizzo di manichini da crash test, sofisticate riproduzioni umane dotate di sensori che misurano le forze d’urto e la decelerazione durante le collisioni. Questi manichini, sviluppati a partire dagli anni Trenta, hanno permesso di ottenere dati fondamentali per migliorare la progettazione degli interni delle vetture e dei sistemi di ritenuta.

Negli anni, la ricerca si è accompagnata a test su cadaveri e, in passato, anche su animali, per comprendere a fondo la biomeccanica degli incidenti. Oggi, tuttavia, gli studi si avvalgono principalmente di simulazioni avanzate al computer e modelli matematici, rendendo superflua la sperimentazione su esseri viventi.

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