Volvo S60 D5, prova su strada

VOLVO S60 D5 – La prima auto prodotta dal passaggio di proprietà in mani orientali è una elegante berlina sportiva che non nasconde il proprio mercato di attacco: quello delle vetture prestazionali germaniche.

Si vede subito che questa Volvo è diversa. Non che c’entrino davvero i cinesi, però: il progetto è nato ed è stato sviluppato tutto in ambito Ford, ma qui l’aria è differente. La nuova S60 è più slanciata, elegante, con meno accento sul tradizionale concetto di sicurezza non tanto per i contenuti (quanto mai presenti) quanto per lo stile. Il cofano basso e allargato con la mascherina aggressiva, il profilo a goccia del corpo vettura, la coda alta ma pulita, sono tutti tratti inediti alla Volvo, che definiscono un ambito nuovo per questa auto.

Vista dall’alto rivela la sua sostanza di “falsa compatta”. E’ lunga infatti 4,628 m (mica male) e larga un soffio meno di 1,9. Il notevole equilibrio delle forme, però, la snellisce, mentre da ogni lato se ne apprezza la sinuosità. Le grandi ruote da 18 pollici sono del tutto “naturali” e non spiccano, mentre i tocchi sportivi come i profili alluminio inferiori sono molto appropriati.

Il bagagliaio ha una forma abbastanza regolare ed è ben sfruttabile. Ha una capacità di 380 litri, non eccezionale, ma un pratico sportello che si apre e fa da fermo per i piccoli colli, con tanto di elastico per bloccarli. C’è anche lo sportellino nel divano per caricare oggetti lunghi (tipicamente sci).

GUIDA

Il posto guida è ottimo, il volante si regola bene, la visibilità anteriore e laterale è buona; dietro, insomma… Si infila la chiave nell’alloggimento sulla plancia e si spinge il pulsante sovrastante: il 5 in linea prende vita e comincia a pulsare. 2400 cm3 esatti, 205 CV a 4000 giri e 420 Nm da 1500 a 3250 giri ottenuti con due turbocompressori sequenziali. Il motore è davvero potente e piacevole nell’erogazione, progressiva fin dal minimo.

Coadiuvato dal cambio automatico a 6 rapporti, di tipo tradizionale, spinge forte in ogni condizione e rappresenta il vero cuore della sportività della S60 D5. Il cambio dispone della selezione Sport, ma anche in Drive questa Volvo è un’auto da superiorità stradale, che vola sulle “miserie” della circolazione con un tocco appena accennato ma possente. A qualunque andatura c’è sempre “birra” e la D5 è davvero gratificante: non fa rimpiangere una potente turbo a benzina. Il cambio però è un po’ datato e si adatta con lentezza alla guida del conducente; accade perciò che il motore venga tenuto a regime relativamente alto quando spingerebbe di più scendendo. In più mancano le levette al volante e si finisce per usarlo sempre e solo in Drive.

La tenuta laterale è elevatissima, con i cerchi da 18″ e la vettura si mostra sempre stabile e prevedibile, con un leggero accenno di sottosterzo solo andando fortissimo. Lo sterzo è regolabile nella servoassistenza, ma risulta già duretto anche sulla taratura minima; in compenso è preciso e progressivo ma con un raggio di volta un po’ ampio. Freni potenti e ben dosabili, assolutamente esenti da fading nell’uso normale. La vettura è dotata del cruise control adattivo, che accelera e frena autonomamente in relazione al traffico e alla velocità impostata. Funziona perfettamente e consente di rilassarsi anche nel traffico, ma forse rende anche un po’ troppo fiduciosi. Occorre poi tenere presente che la D5 va davvero forte (230 km/h) e che ha una ripresa fulminante, più che un’accelerazione da sparo (7,8 s da 0 a 100 km/h). Quindi bisogna fare attenzione nel traffico perché in un attimo ci si ritrova senza patente.

SICUREZZA

C’è solo l’imbarazzo della scelta. La S60 ha di tutto per la sicurezza. Airbag, pretensionatori, sono la preistoria: qui si viaggia con Pedestrian Detection, che frena da solo se un pedone vi si mette sotto, il già citato ACC, il cruise control adattivo, la telecamera anteriore per eliminare gli angoli ciechi, il Driver Alert Control che “sente” se avete sonno o siete stanchi, Il City Safety che frena da solo per avitare le collisioni, il Blis che accende una lucina nel retro esterno per avvisarvi che c’è un veicolo nell’angolo cieco, il Lane Departure Warning che suona quando si zigzaga senza freccia sull’autostrada e il Distance Alert, che accende una mega spia rossa tipo head up display se sei troppo vicino all’auto che ti precede. Meno male che qualcosa si può anche disinserire, altrimenti tanto varrebbe lasciar fare tutto all’auto. Scherzi a parte per la sicurezza quest’auto è davvero il massimo nella sua categoria.

COMFORT

Dentro si ritrova la classica “logica” Volvo, che declinata sulla plancia e sul cruscotto significa leggibilità, ergonomia, aspetto gradevole e perfetta funzionalità dei comandi. I materiali sono piacevoli al tatto e tutto mostra una notevole qualità, con accoppiamenti precisi e uno stle sobrio ma allo stesso tempo ricercato. La plancia ha una grande palpebra che racchiude il cruscotto a due strumenti analogici con display al centro e, nel mezzo, lo schermo multifunzione. Il navigatore è integrato ai servizi multimediali e ogni servizio è privo di difetti, bluetooth compreso.

Al centro il sottile montante con i comandi della climatizzazione automatica bizona (davvero ottima) e del sistema audio (potente e fedele); nasconde un vano che risulta però difficilmente raggiungibile in marcia. Tra i sedili la leva del cambio automatico, che reca sulla destra il settore per l’azionamento manuale. Peccato non sia accompagnato dalle ormai diffuse levette al volante.

I sedili sono molto confortevoli e hanno la seduta ben conformata, che non stanca anche nei lunghi viaggi; la regolazione dello schienale è però un po’ laboriosa. Dietro si sta comodi e anche tre persone non debbono stringersi più di tanto. Le sospensioni sono un ottimo compromesso tra assorbimento dele asperità e tenuta e garatiscono viaggi soffici; peccato dunque per il rumore, che si manifesta sia come rombo del motore, sia come fischio aereodinamico causato dai retrovisori. A velocità autostradali bisogna alzare la voce per parlarsi; l’unica nota stonata nel concerto.

INQUINAMENTO

166 g/km di CO2 , che scendono a 139 con il cambio manuale. Valori relativamente bassi, cos’ come più ragionevole è il consumo, considerati potenza e prestazioni. Con la D5 si fanno suppergiù i 12,5-13 km con un litro in un misto città autostrada, extraurbano. Tirando forte si apprezza il motore Diesel, che non scende sotto i 9, mentre con una guida accorta si può salire anche a 14. Di più è davvero difficile, però.

BUDGET

La forbice di prezzo di quest’auto va da 39.000 a 44.000 euro. Un valore consistente, che però fa riscontro all’ottima dotazione di accessori, all’imbattibile serie di dispositivi di sicurezza, alla linea elegante e all’abitabilità ottima. Forse non è ancora giunta alla perfezione di certe tedesche, ma sicuramente è sulla buona strada.

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