Audi A1 TFSI, prova su strada

AUDI A1 TFSI – Nessun’altra auto sembra più lontana dalla parola utilitaria di questa nuova Audi A1, fatta eccezione per la Mini. La (diretta) rivale inglese ha però un prezzo di partenza più basso: 16.451 euro contro i 18.250 della tedesca (col 1.200 benzina da 86 CV). Noi abbiamo provato la più potente e lussuosa (da 22.900 euro in su), equipaggiata con il 1.4 da 122 CV.

Caratteristiche. È il lato B quello che fa più discutere: alcuni lo trovano coraggioso, con forti richiami alla Q5, altri non lo gradiscono. La fiancata ha la linea di cintura abbastanza alta, con una porta lunga 130 cm: ciononostante raggiungere i posti dietro e uscirne non è impresa molto agevole. Nel muso la griglia Audi ha un’importanza notevole, con i fari allo xeno dal disegno a occhio e baffi a Led per la luce diurna a completare il look. Davanti non mancano libertà di accesso e movimento, con spazio abbondante fra i due sedili e dal volante. Schienale e sedile sono abbastanza rigidi nelle imbottiture e aderiscono bene al corpo. Corta, ben rifinita e agevolmente raggiungibile la leva del cambio, che per le versioni da 1.4 litri è automatico a 7 marce a doppia frizione (DSG). Il gruppo strumenti sulla plancia è meno scenografico di quello della Mini, ma completo.

In marcia. La posizione di guida e l’ampia superficie vetrata consentono una visibilità rassicurante in avanti e di lato; più limitata, invece, la percezione attraverso il lunotto. Da piccola sportiva i due posti dietro sono un po’ sacrificati; in particolare, manca lo spazio per la testa delle persone di statura superiore al metro e 70. Anche se per le auto modaiole il bagagliaio non è una priorità, per l’A1 è stato ricavato un vano flessibile da 165 litri che, sistemando il piano di fondo nella posizione più bassa, ne guiadagna altri 68.

Prestazioni. La combinazione di un motore pronto a prendere i giri, un cambio molto rapido e la massa tutto sommato non esagerata fa letteralmente schizzare quest’auto in città e sul misto, senza vuoti in basso e con una spinta del turbo progressiva su lungo tutto l’arco di utilizzo. Con il cambio in posizione Sport, il passaggio alla marcia superiore avviene sempre al limite, mentre in “Drive” si privilegia il risparmio di carburante. Nonostante le prestazioni, l’A1 ha strappato una percorrenza cittadina clamorosa: quasi 14 km con un litro. Oltre allo Stop&Start, un altro accorgimento per risparmiare è il recupero di energia in frenata. Il volante è preciso e progressivo, anche se dalla pista ci segnalano indurimenti quando si deve correggere la traiettoria nelle manovre di emergenza. Nella prova di smorzamento delle vibrazioni, reagisce un po’ vivacemente alle sconnessioni secche (specie dietro), in parte a causa delle gomme maggiorate da 17″/40 (optional).

Quattroruote.it

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