Coronavirus, i virologi di Torino: test del sangue per trovare gli immuni

Un gruppo di virologi di Torino è pronto ad effettuare un test del sangue sulle persone per capire chi è già immune al coronavirus

Coronavirus Torino
Coronavirus Torino

Nonostante si sia ancora in piena emergenza da coronavirus, secondo gli esperti inizierebbero a filtrare dai dati alcuni timidi segnali che inducono all’ottimismo. In alcune regioni la curva epidemica sta rallentando, presto raggiungerà il picco per poi proseguire verso il declino. Questa situazione via via porterà il paese a riprendere, seppur gradualmente, la quotidianità. Gli esperti intanto lavorano incessantemente sugli strumenti possibili per evitare una ricaduta in attesa del vaccino. Tra questi ci sono i virologi del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino che hanno sviluppato due proteine del virus Sars-CoV-2 in forma ricombinante. Da qui la proposta di un test sierologico per identificare i soggetti immuni da infezioni successive dopo aver superato quella asintomatica.

Coronavirus, test del sangue per trovare gli immuni: l’ipotesi

L’ipotesi dei virologi parte dal fatto che si stima che circa l’80% della popolazione contrae una forma asintomatica di coronavirus, ad oggi circa 250.000-300.000 persone l’avrebbero dunque superata. Questo vuol dire, in sintesi, che queste persone l’hanno sconfitto con il proprio sistema immunitario. Se il Covid-19 seguisse questa regolasi potrebbe anche non parlare di vaccino in quanto sostanzialmente varrebbe la regola per il sistema immunitario del “ricorda ed impara”.

Cercare dunque nel sangue permetterebbe di scoprire la fascia di popolazione immune e dunque pronta a far ripartire la società. In caso di tampone negativo si avrà la certezza che quella persona o non sia stata ancora contagiata o sia immune al virus.

I virologi di Torino dichiarano che “immaginare il test su grande scala necessiterà di una rete di imprese che in parte già conosciamo a livello nazionale”. Il test fatto in Italia permetterebbe la produzione senza ausilio di aziende straniere. Ora è da vedere se questa proposta verrà accettata su scala nazionale.

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