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Coronavirus, post emergenza: quando e come torneremo ad uscire da casa

Emergenza Coronavirus: ci vorrà ancora qualche settimana prima di poter uscire da casa, ma come funzionerà? A parlarne è il virologo Fabrizio Pregliasco in un’intervista all’Ansa.

(Getty Images)

Le misure di prevenzione contro il Coronavirus che stiamo ancora oggi attuando saranno necessarie per un altro paio di settimane. Tuttavia, quando finirà questo periodo di emergenza, sarà opportuno riprendere la vita “normale” gradualmente, sia per le aziende, che per le persone. Questo è quanto emerso dall’intervista dell’Ansa al virologo Fabrizio Pregliasco, che si augura che la situazione torni alla normalità pian piano e senza fretta. Per quanto riguarda le aziende, raccomanda di riaprirle secondo un criterio di utilità sociale delle produzioni. Mentre, per le persone, i primi a poter uscire sarebbero le fasce più giovani e in salute, proteggendo quelle anziane e coloro che hanno patologie pregresse. Consiglia altresì di evitare ancora a lungo situazioni di eventuali grandi assembramenti.

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Emergenza Coronavirus: la fase più delicata arriva ora

(Getty Images)

Ormai è quasi un mese che gli italiani sono costretti a restare tra le proprie mura di casa se non per motivi indispensabili come misura preventiva in questo periodo di emergenza Coronavirus. Tuttavia, ci vorrà ancora qualche settimana prima di poter tornare alla normalità, anche se non sarà esattamente così. In un’intervista all’Ansa, il virologo Fabrizio Pregliasco ha parlato di come torneremo a riprendere le attività quotidiane. In particolare, le aziende dovranno essere riaperte non tutte e non subito, bensì seguendo un ordine di utilità sociale e dovranno altresì tenere le attuali misure di sicurezza all’interno degli stabilimenti. Anche le persone non potranno uscire tutte e subito dopo la fine del lockdown, ma è preferibile che le fasce più soggette a patologie, come gli anziani, rimangano nelle proprie abitazioni. Il problema potrebbe arrivare ora: Conte, probabilmente, prolungherà il periodo di isolamento e distanza sociale per due settimane ancora e la popolazione, con Pasqua e i ponti del 25 aprile e primo maggio che premono, potrebbe farsi prendere da paura e ansie. I primi effetti positivi dei provvedimenti del governo si stanno già vedendo, ma sarà proprio questo mese quello in cui non bisognerà vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora.

Il Paese verrà riaperto, su questo non ci sono dubbi. Tuttavia, tutti saremo dei “sorvegliati speciali” e l’allerta da parte degli operatori sarà sempre al massimo. Ogni eventuale caso dovrà essere prontamente individuato, in modo da spegnere ogni minimo focolaio per evitare una seconda ondata di contagi. Ciò perché le persone rimarranno vulnerabili al virus fino a quando non ci sarà il vaccino (che sarà pronto tra almeno un anno).

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Francesco De Vincenzo

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