Mercato auto in grave crisi, immatricolazioni in calo dell’85%

Il mercato dell’auto sta vivendo una crisi mai vista prima a causa dell’emergenza coronavirus: le immatricolazioni di marzo sono a -85%

Mercato auto
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Il mercato dell’auto, come ci si poteva aspettare, versa in una grave crisi a causa dell’emergenza da coronavirus. Le immatricolazioni di marzo, addirittura, sono calate dell’85% rispetto a quelle dello scorso anno.

Il dato lo rivela Michele Crisci, presidente Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti autoveicoli esteri), ai microfoni dell’Ansa: “Non ci siamo mai trovati in una situazione del genere prima d’ora. L’emergenza Coronavirus è un evento assolutamente straordinario. In Italia, nel mese di marzo, registriamo un calo dell’85% rispetto allo stesso mese di un anno fa”.

La perdita a causa di tutto ciò, in termini economici, si stima intorno ai 350 mila euro tra marzo ed aprile. Quello automobilistico non può dirsi nemmeno supportato dalle vendite online che invece tengono a galla gli altri settori. “Nonostante l’evoluzione digitale che sta segnando un’impennata nelle vendite dei beni online, l’auto è ancora un bene acquistabile attraverso una rete di vendita, prendendo contatti diretti con i rivenditori e guardando da vicino cosa si sta acquistando la rete di concessionari continua ad essere fondamentale per il mondo dell’automotive. In tal senso, soprattutto dopo questo periodo di emergenza, cercheremo di offrire ai rivenditori tutto il supporto necessario affinché possano risollevarsi”, spiega sempre Crisci.

Mercato auto, le statistiche del 2019

Coronavirus automotive

L’Unrae ha anche reso noto il book delle statistiche per il 2019 con l’analisi dei principali fenomeni per il settore. Da gennaio a dicembre dello scorso anno il mercato è salito dello 0,3%. La crescita, per la gran parte, è avvenuta grazie al noleggio a lungo termine. Si registrano segni negativi per quel che riguarda i veicoli industriali (-7,8%), rimorchi e semirimorchi (-7,1%) ed autobus (-5%). I numeri per il 2020 sono destinati, ovviamente, a calare ancora di più.

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