Giacomo Agostini sprona la sua Bergamo: “Non molleremo mai”

Non è facile essere un vincente come Giacomo Agostini e mantenere l’umiltà per potere giudicare campioni di grande talento e che forse ai suoi tempi avrebbero potuto dargli del filo da torcere.

 

Oggi Giacomo Agostini è un signore di 77 anni con la curiosità di un ragazzino che lavora in televisione e commenta con garbo ed eleganza, senza mai sputare sentenze e dimostrando che la classe non è acqua e nemmeno si compra a trance sul mercato.

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Giacomo Agostini
Giacomo Agostini in una foto scattata lo scorso ottobre sul circuito di Phillip Island, Australia. (Getty Images)

Essere Giacomo Agostini

Giacomo Agostini è, e con ogni probabilità è destinato a restare, il motociclista più vincente della storia. Quando correva lui, molto spesso, i rider gareggiavano addirittura su tutte e tre le categorie, 125, 250 e 500 cc. Nessun altro ha vinto tanto quanto lui, Oggi, anche per via non solo della sua esperienza ma della sua umiltà e predisposizione al dialogo è uno dei commentatori più amati dai fan delle due ruote.

Agostini è nato a Brescia ma vive da anni a Bergamo, in una delle zone più colpite dal coronavirus e la sua testimonianza è diretta e drammatica: “Qui a Bergamo La situazione è molto difficile, è tutto molto duro perché ogni notte non facciamo altro che sentire il suono delle sirene delle ambulanze che mettono i brividi e le colonne di camion che si spostano su e giù per la città portando via le bare. Non avremmo mai pensato nel 2020 di trovarci in una situazione del genere. È tutto davvero molto triste e drammatico”.

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Giacomo Agostini
Giacomo Agostini nel paddock della Yamaha (Getty Images)

Rinviare e sperare nel ritorno alla normalità

Anche il Motomondiale è fermo ma il problema non è capire quando si tornerà a fare sport quanto piuttosto il se e il come: “L’unica soluzione che si è potuto prendere è stata quella di rimandare, rimandare di continuo in attesa di poter ripartire. Ma è evidente che ora ci sono enormi problemi organizzativi e soprattutto non stiamo parlando solo del motociclismo ma di tanti, tantissimi sport e di una gran quantità di eventi. Impossibile pensare di riuscire a concentrare tutto nel corso di poche settimane”.

Come se ne esce, individualmente e tutti insieme…?  “Tutti prima o poi ci troviamo ad affrontare momenti difficili nel corso della nostra esistenza. Il modo in cui li superiamo è ciò che ci definisce maggiormente . Ognuno deve trovare la forza in se stesso, nella propria famiglia, nelle persone care che lo circondano. L’importante in questo momento e non mollare, servono fiducia, speranza e quell’istinto di sopravvivenza che nei momenti di difficoltà ci distingue sempre. Alla mia Bergamo dico “Teniamo duro, rispettiamo le regole, stiamo in casa e finalmente forse potremo uscire e non dico festeggiare perché questa è una situazione drammatica al termine della quale saremo tutti più soli e più poveri ma potremmo se non altro celebrare il fatto di essere vivi e di avere imparato una volta di più qualcosa sul senso di questa nostra esistenza”.

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Giacomo Agostini
Giacomo Agostini accanto a una delle “sue” MV Agusta (Getty Images)

“Marquez egoista, con me anche Valentino perderebbe”

Giacomo Agostini ha chiuso la carriera con 15 titoli iridati e 122 vittorie. Marque è a quota 8-82 e forse potrebbe raggiungerlo. Valentino è fermo a 9 mondiali e 115 gran premi vinti, pochi meno dei suoi: “Mi chiedo spesso come sarebbe stata la mia carriera con le moto di oggi, se contro fenomeni come Valentino o Marquez avrei vinto così tanto” – dice Agostini.

“Penso che anche loro sarebbero curiosi di capire come si sarebbero comportate con le moto con le quali si correva ai miei tempi, con meno tecnologia e zero elettronica. Marquez sicuramente è un pilota egoista, come lo ero io ai miei tempi. Volevo vincere e non guardavo in faccia a nessuno. Valentino è un fuoriclasse di talento indiscutibile ma sono certo che se ci ritrovassimo insieme, a parità di carta d’identità e di moto sulla stessa pista, vincerei io”.

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