Formula 1

Mansell, che fine ha fatto il Leone campione del mondo nel 1992

Nigel Mansell, campione del mondo con la Williams al termine della trionfale stagione 1992, ha vinto 31 gran premi in Formula 1. Capace di conquistare il Mondiale anche nella Formula CART, oggi è presidente di una delle principali organizzazioni benefiche britanniche.

Nigel Mansell, campione del mondo di Formula 1 nel 1992

Lo chiamavano Leone, e non solo per i baffi. Nato l’8 agosto come Roger Federer, Nigel Mansell ha vinto un Mondiale di Formula 1 ma ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. Un po’ perché stretto tra Alain Prost e Ayrton Senna, un po’ perché frenato da ripetuti, ricorrenti, complessi di persecuzione. “E’ brillante e arrogante. Ci mancherà come pilota ma non come uomo” ha detto Frank Williams dopo il secondo addio al team con cui ha dominato il Mondiale 1992. Eppure, i tifosi l’hanno amato costantemente.

Debutta in Formula 1 con la Lotus in Austria. Una perdita di benzina nell’abitacolo gli provoca ustioni di primo e secondo grado, ma si ritira solo in un secondo momento, per un guasto meccanico. Dopo la morte di Colin Chapman, il primo a sfruttare l’effetto suolo, inizia la guerra fredda col nuovo team principal Peter Warr. “Mansell era convinto che il team fosse contro di lui” ha scritto Warr nella sua autobiografia, “e dal suo comportamento era chiaro che nessuno avrebbe potuto fare niente per fargli cambiare idea”. In quegli anni, Mansell viene spesso battuto da Elio de Angelis, romano e con un carattere totalmente diverso. Nel 1985, la Lotus ingaggia Senna. Mansell passa alla Williams come seconda guida dietro Keke Rosberg.

Mansell dalla Williams alla Ferrari

Dovrebbe mantenere la stessa gerarchia anche nel 1986 con il nuovo compagno di squadra, il due volte campione del mondo Nelson Piquet. Il Leone si dimostra più veloce, e altrettanto velocemente il loro rapporto si deteriora. Fra i due litiganti, dentro un team che non assegna ordini di scuderia, gode Prost che vince il Mondiale. Perso il titolo del 1987, nonostante quattro vittorie in più di Piquet, dopo un altro anno in salita contro le dominanti McLaren turbo, nel 1989 passa alla Ferrari. E’ il primo a far vincere la complicata 640 con il cambio al volante, nel primo gran premio della stagione in Brasile. Pensare che Mansell aveva prenotato un biglietto per tornare in anticipo, temendo di non finire nemmeno la gara.

Con la Ferrari il rapporto è complesso. Con Prost, che lascia la McLaren e soprattutto Senna, va ancora peggio. Mansell annuncia il ritiro poi in realtà torna alla Williams. La F14W è la monoposto più veloce nel 1991, ma il cambio semi-automatico crea problemi.

F1 e CART, due Mondiali in due anni

Per trionfare deve aspettare il 1992. Il dominio della FW14B è totale, accecante. Il Leone chiude con 108 punti. Nel 2018, come riportsa Motorsport, ha raccontato quello che gli avrebbe detto Senna sul podio a Budapest, quell’anno, nella gara che certifica la matematica conquista del titolo. “E’ una sensazione grandiosa, vero? Adesso sai perché in pista sono così bastardo, perché non voglio che nessun altro provi la stessa sensazione“. A fine stagione, però, lascia la Williams. Ufficialmente, è in disaccordo con il numero di camere d’albergo a disposizione per le gare in base al contratto. Ma la decisione potrebbe avere a che fare con l’arrivo di Prost alla Williams.

Nel 1993 passa alla Formula CART e diventa il primo a vincere il titolo nella stagione d’esordio. Richiamato alla Williams nel 1994 dopo la morte di Senna, ha chiuso la carriera nel 1995 dopo un’ultima stagione sull’inaffidabile McLaren Mercedes.

In 15 stagioni ha vinto 31 gare. E’ ad oggi il secondo britannico con più successi in Formula 1 dietro Lewis Hamilton.

Nigel Mansell oggi

Entrato nella International Motorsports Hall of Fame in 2005, ha continuato occasionalmente a gareggiare. Nel 2010 ha anche partecipato alla 24 Ore di Le Mans con i figli Leo e Greg.

Presidente dell’Institute of Advanced Motorists, Mansell è anche a capo di una delle più grandi organizzazioni benefiche del Regno Unito, la UK Youth, che si occupa di servizi, assistenta e programmi di istruzione per i ragazzi con meno possibilità. A settembre del 2015, gli organizzatori del GP del Messico hanno annunciato di aver intitolato a lui l’ultima curva dell’Autodromo Hermanos Rodriguez, in vista del ritorno in calendario del gran premio. Mansell vinse nel 1992, prima che il gran premio fosse cancellato dal Mondiale, nel giorno del primo podio di Michael Schumacher.

Leggi anche – Ferrari, ricordi Eddie Irvine: che fine ha fatto il vice Schumacher

Alessandro Mastroluca

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